!["Mio figlio 16enne picchiato dai maranza. L'amico ferito grave"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/02/22/1708632172-babygang.jpg?_=1708632172)
Un'aggressione spietata ai danni di 4 ragazzini di 16 anni, uno di loro è mio figlio. L'amico ha rischiato la vita per i colpi sulla testa, prima provocati da un casco e poi da una bottiglia di vodka scagliata con violenza».
Nel raccontare l'episodio Maria Cristina chiede se può descrivere come «magrebini» i venti aggressori. Non vuole essere fraintesa. I maranza hanno colpito ancora, vigliaccamente. Protetti dal buio di venerdì sera all'Arco della Pace. Alle 23 i ragazzi hanno salutato le loro coetanee: dopo una serata trascorsa in un locale della zona sono rimasti soli.
«Ehi bro! Hai una siga? Vieni a sederti qua», indicando i gradini della piazza. Sono state le parole che hanno scatenato il branco. «Mio figlio ha lividi sulla faccia e il labbro spaccato, segni di percosse sul corpo come gli altri due amici (quelli considerati meno gravi)». Maria Cristina ha spedito la fotografia del ragazzo al sindaco Sala, assieme alla mail. «La stessa sera avevo visto in piazza Duomo le luccicanti installazioni degli sponsor che proclamano i fasti di Milano Cortina 2026. Lo trovo così stridente e così vacuo, davanti alla gravità dell'accaduto. L'amico di mio figlio ha avuto un'emorragia cerebrale e una prognosi di 30 giorni. Ci sentiamo miracolati. È giusto? Non c'erano pattuglie all'Arco della Pace, non poliziotti, non carabinieri, non soldati dell'Esercito, e quando è sopraggiunta l'ambulanza i maranza erano ancora in zona con l'atteggiamento sfrontato di chi si sente impunito. Quanto accaduto si ripete da tempo anche in altri punti di Milano, a City Life, in Darsena o alle colonne di San Lorenzo. Tutti lo sanno, perchè non cambia nulla? Perchè dobbiamo abituarci alla violenza gratuita?».
Era stata Maria Cristina a lanciare l'allarme venerdì sera. «Mia figlia era con il fratello e gli altri amici ed era rientrata prima, mentre era sulle scale di casa ha saputo del pestaggio. Mi sono infilata il giaccone e mi sono precipitata all'Arco della Pace, ho visto l'amico di mio figlio a terra in un lago di sangue. Certo che abbiamo sporto denuncia e lo abbiamo riferito al sindaco. Un atto dovuto, dicono. Chissà cosa si vedrà dalle telecamere di sorveglianza che dovrebbero finire agli atti. Chissà cosa dirà il Pm e cosa dirà il Gip.
I capi di accusa sono gravissimi: tentato omicidio, tentata rapina in concorso, lesioni. E se finisse tutto con un'archiviazione? In calce alla denuncia è riportata la frase Si dà atto che il verbalizzante illustra alle persona offesa il diritto di essere informata della richiesta di archiviazione ex art.408 comma 3 bis C.P.P. la quale dichiara: 'Non rinuncio?
Non comprendendo il senso della frase ho chiesto spiegazioni e mi è stato risposto che, semmai fosse disposta l'archiviazione, saremmo comunque informati». Se è vero che per un commissariato milanese queste pratiche sono routine, per i genitori hanno tutto un altro significato. La vita di un figlio può finire in qualsiasi momento ma quale tempra e quale fede bisognerebbe avere per riuscire ad accettare una fine del genere?
Dopo le ore trascorse in commissariato, gli otto genitori, all'unanimità hanno raccomandato ai figli: «Se mai vi trovaste di nuovo minacciati, in situazioni simili, consegnate tutto! Tutto quello che avete e che vi chiedono, senza ribattere. Purchè non vi facciano nulla, purchè torniate a casa salvi. Perchè tutto si può comprare, non la vostra vita...».
Maria Cristina ha invitato Sala a esprimersi anche sulla «preghiera di compromesso» richiesta dai genitori ai propri figli: «Sindaco, le chiedo se è davvero questo a cui possiamo aspirare: rassegnarci e trasmettere ai figli un messaggio di terrore e sottomissione. Accettare i soprusi e le illegalità per sopravvivere. Non reagire, non difendere gli amici, consegnare telefonino e portafoglio pur di tornare a casa sani e salvi sapendo che alla fine prevale la forza brutale?».
Il sindaco non ha ancora risposto a Maria Cristina e alle altre famiglie. I genitori hanno intanto appreso che proprio settimana scorsa, in Consiglio comunale, la consigliera Mariangela Padalino (Noi Moderati) ha presentato una mozione per chiedere un presidio di polizia in piazza Archinto, zona Isola.
Da svariato tempo Riccardo De Corato, ex vice sindaco e parlamentare, pungola la giunta per richiedere più agenti sulle strade e sui mezzi pubblici elencando i soprusi dei maranza. La lettera al sindaco ha una chiusa amara: «Se questa è la situazione noi genitori ci sentiamo sconfitti, si sente così anche lei?».
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