«Il mio tempo in campo sul filo dei secondi»

Il CT della Nazionale si racconta, con al polso il «suo» nuovo Richard Mille, un crono in Carbon TPT

Fabrizio Rinversi

Il 13 maggio 2012 all'Etihad Stadium di Manchester, ultima giornata di Premier League, Roberto Mancini, dopo un rocambolesco finale, nell'incontro contro il QPR, con due gol al 91' e al 94' (vittoria per 3 a 2), condusse i Citizens al titolo inglese dopo ben 44 anni. Ricorda Roberto: «In quei momenti il tempo corre velocissimo e non facevo altro che consultare l'orologio e guardare i display dello stadio, sperando che sbagliassero anche solo di trenta secondi in meno». Quei straordinari quattro minuti sono stati la scintilla che portò allo sviluppo del RM 11-01 Flyback Chronograph «Roberto Mancini» da parte della Casa orologiera Richard Mille, con cui il City siglò una partnership nell'agosto di quell'anno: un segnatempo «ad hoc» da intitolare all'allenatore, protagonista di quella stagione irripetibile, fu una delle prime iniziative: «Dopo la vittoria, ho conosciuto meglio Richard e siamo divenuti amici Roberto è ambasciatore della Casa dal 2013, ndr -. stata sua l'idea di realizzare un orologio celebrativo del titolo, con il mio nome, in cui ci fosse una precisa funzione cronografica legata all'indicazione dell'overtime» ci racconta il Mancio, a margine della presentazione del nuovo modello Richard Mille, a lui intitolato, lo scorso 4 dicembre. L'allenatore della Nazionale, fresco 55enne, ci ha parlato del bel momento professionale che sta attraversando, ma non ha evitato di rammentare episodi chiave della sua carriera da calciatore: «Il desiderio di allenare l'ho sempre avuto, fin dai tempi in cui giocavo nella Nazionale Under 17, quando chiesi come si faceva a partecipare ai corsi per allenatori. Allora, mi dissero di pensare a giocare Il fatto, poi, di guidare gli azzurri è da tempo un mio obiettivo, considerando gli anni, dal 1988 al 1990, quando da giocatore feci parte di un gruppo fortissimo, che poteva vincere tutto, ma non ottenne niente. È una sensazione particolare aver cominciato a farlo in un momento così drammatico e poter dire, oggi, di aver riportato entusiasmo in milioni di tifosi». Mentre conversiamo Roberto guarda spesso il suo nuovo crono flyback RM 11-04, automatico con gran data, calendario annuale e, ovviamente, indicazioni sul quadrante a vista dell'extra time e dell'overtime. «Con Richard, rispetto al precedente esemplare, abbiamo lavorato sul peso, sostituendo al titanio il Carbon TPT, materiale tecnologico leggero e indistruttibile», sottolinea Mancini. Il cinturino in caucciù è, ça va sans dire, azzurro, per un segnatempo dal costo di 201.300 euro, realizzato dalla Casa che oggi, senza tema di smentita, costituisce la massima espressione di un concept evolutivo dell'Alta Orologeria. Poco prima di concludere, tornando alla Nazionale: «Sono molto fiducioso per il prossimo Europeo. Dobbiamo migliorare, ma la squadra può far divertire e vincere. Poi, se arriviamo ai Mondiali in Qatar del 2022 da Campioni d'Europa, è meglio...».

Quando ha pronunciato le fatidiche parole «Campioni d'Europa», al Mancio si sono illuminati gli occhi. Spero di rivedere ancora, come milioni di tifosi italiani, quella luce nel volto del Mister il 12 luglio prossimo, dopo la finale al Wembley Stadium di Londra.

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