Grazie all'enorme diffusione delle app di messaggistica come WhatsApp o Telegram, le emoji, ovvero la semplificazione disegnata delle nostre emozioni, sono diventate senza dubbio la forma di comunicazione più diffusa su Internet. Vengono utilizzate da chiunque abbia uno smartphone, perché velocizzano la conversazione e sono anche di grande impatto emotivo, esprimono simpatia e sono semplici ed intuitive da usare a qualsiasi età.
Fin qui tutto bene, ma proprio come le parole, ognuno di loro ha un significato ben preciso e conoscerlo significa inviare quelle giuste che riportano esattamente il nostro concetto o l'emozione che vogliamo esprimere. Ecco le più usate WhatsApp con il loro reale significato.
Il dizionario delle "faccine"
Faccina che ride con lacrime: felicità estrema esprime gradimento e divertimento.
Faccina che si rotola dalle risate: situazione molto divertente tanto da "rotolarsi dalle risate.
Faccina che piange e urla: lacrime incontrollabili, tristezza (ma può essere usata anche per indicare lacrime di gioia).
Faccina che dà un bacio con cuoricino: messaggi d’amore e affetto, sia d'amicizia che d'amore. Serve anche per flirtare. Esiste la stessa versione senza il cuoricino che ha il significato di un saluto affettuoso.
Faccina che ride con i cuori intorno: felicità o amore al settimo cielo è l'emoticon dell'innamoramento.
Faccina che sorride con occhi a cuore: grande amore che può essere per una persona, un animale o qualsiasi cosa. Significa anche gratitudine.
Faccina sorridente con aureola: atteggiamento innocente, a volte usato anche ironicamente.
Faccina viola con corna sorridente: Indica desiderio di creare problemi o semplicemente l'intenzione di pianificare qualcosa di cattivo. Esiste la stessa con l'espressione triste che indica di stare alla larga o non aver voglia di scherzare.
Sole con faccina: sono radioso, felice, positivo.
Faccina con occhi alzati: sarcasmo, noia, incredulità.
Faccina che abbraccia: affetto, gesto di consolazione, ma anche di saluto affettuoso.
Faccina che fa l’occhiolino: ammiccamento, tono giocoso, allusivo o ironico, va usata con attenzione perché potrebbe un approccio.
Faccina concentrata e pensosa: si usa per indicare riflessione o per mettere in discussione o prendere in giro qualcosa o qualcuno, ma anche l'intento di riflettere o cercare qualcosa.
Faccina con occhi sbarrati. sopracciglia sollevate, bocca chiusa: imbarazzo sorpresa, incredulità.
Faccina con cappellino e trombetta: festa, congratulazioni e gioia, buona riuscita di qualcosa.
Faccina con risata a denti stretti: sono teso, nervoso, goffo, ho detto qualcosa di sbagliato.
Faccina blu che urla, ispirata all’Urlo di Munch: sono scioccato, spaventato, qualcosa di incredibile ma in senso negativo.
Faccina addormentata: sonno, noia, riposo, conversazione lenta.
Faccina con mano sulla bocca: gesto di chi riconosce che un'altra persona non sta dicendo la verità. Ma anche sottintendere qualcosa di divertente o un pettegolezzo.
Faccina con bocca a trattino: atteggiamento neutro, indifferenza, noncuranza, raggiungimento del fondo della pazienza.
Faccina sorridente con occhi a stella: sono stupito, impressionato, felicissimo, ottima scelta.
Faccina con lacrimuccia: delusione, rammarico, tristezza
Faccina con lingua fuori, di lato: “slurp", riferito a un piatto, oppure tono scanzonato, presa in giro.
Faccina con sguardo e bocca laterale: gesto malizioso, ironico.
Faccina con occhi chiusi e labbra in giù: espressione di tristezza, amareggiata, pensierosa.
Faccina che si porta la mano sul viso: sono sgomento, sbalordito, senza parole, anche esasperato.
Donna che fa spallucce: indifferenza, inconsapevolezza, noncuranza, ma viene soprattutto usato per dire"non ho idea".
Faccina sorridente con guance rosse: sono contento, imbarazzo, affetto.
Faccina supplichevole, implorante, che sta per piangere: può indicare una supplica o rappresentare adorazione o commozione per un gesto amorevole o parole commoventi.
Faccina sorridente con goccia di sudore: indica sollievo, ce l'ho fatta, qualcosa di cui si era spaventati risultata poi non vera.
Bicipite gonfio: forza, approvazione, sostegno (fisico e morale).
Scintille: atteggiamento positivo, celebrativo.
Cuore scintillante: amore speciale, giocoso.
Anche i cuori... non sono tutti uguali
Cuore blu: significa fiducia e sicurezza.
Cuore viola: amore speciale o proibito o a ciò che è proibito, in particolare è destinato agli innamorati.
Cuore verde: amore legato alla salute, alla speranza e alla natura.
Cuore nero: amore, dolore, perdita di un caro, ma anche umorismo nero.
Cuore rosso: amore, innamorato.
Punto esclamativo a forma di cuore: indica che il tuo messaggio viene dal cuore.
Cuore grande e piccolo: amore, innamorati, innamoramento che tutto va bene.
Cuore spezzato: dolore, perdita, fine dell’amore, separazione
Cuore pulsante: amore, amore passionale
Quando usarle e quando no
Usare le emoticon è una cosa divertente, ma esiste un galateo specifico su quando inserirle nei messaggi o nelle mail e quando è meglio evitare. Nelle conversazioni di lavoro formali ad esempio, è meglio evitare se si vuole risultare più professionali. A meno che non ci sia una conoscenza della persona, ma anche in questi casi quando si tratta di lavoro e magari sono in copia altre persone meglio non inserirne alcuna. Anche per quanto riguarda i messaggi, faccine come pagliaccio, melanzana o pesca andrebbero usate poco perché il loro significato può risultare di dubbio gusto. Attenzione anche allo smile che strizza l'occhio che in determinate occasioni può risultare un approccio non desiderato.
Come nascono le nuove emoji
Inventati dalla società di comunicazione giapponese Shigetaka Kurita, al momento della loro nascita erano circa 300, ora sono arrivate alla cifra di 1800, alcune delle quale ovviamente si usano pochissimo. Vengono aggiornate in continuazione anno dopo anno, grazie ad un'organizzazione no-profit con sede in California che si chiama Unicode Consortium. Ogni anno, il sottocomitato emoji rilascia nuove faccine che aggiorneranno la tastiera esistente. Jennifer Daniel, presidente del sottocomitato, afferma che non è l'organizzazione a inventare questi nuovi personaggi, è il pubblico. "È importante che le persone capiscano che non stiamo inventando il linguaggio, che sono davvero le persone a crearlo e sono creative", afferma Daniel.
Chiunque può creare una nuova emoji
Chiunque può presentare una proposta per una nuova emoji e, se presenta una tesi sufficientemente forte, Unicode la accetterà.
"Riceviamo proposte in molte lingue diverse da tutto il mondo", spiega Daniel. Ma attenzione, anche se la proposta ha successo, potrebbero essere necessari fino a due anni per creare e rilasciare la nuova emoji.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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