Tre funzioni contro i ladri: Google lancia l’antifurto per Android

Nei prossimi giorni gli utenti Android avranno a disposizione tre nuovi strumenti per rendere la vita difficile ai ladri e proteggere i dati personali sensibili. Come funzionano e quando saranno disponibili

Tre funzioni contro i ladri: Google lancia l’antifurto per Android

Considerato quanto siano importanti gli smartphone nella nostra vita quotidiana, la prospettiva di vederseli rubare è un incubo per molti. A parte il danno economico che, specialmente per i modelli di punta può essere molto significativo, a rischio è anche la privacy e la sicurezza dei vostri dati sensibili. Visto il proliferare dei furti, i giganti della tecnologia stanno mettendo a punto contromisure tali da rendere la vita difficile ai criminali. Da qui a qualche settimana Google renderà disponibili per tutti gli utenti del sistema operativo Android tre strumenti pensati per rendere più sicuri i nostri smartphone e scongiurare il rischio di operazioni illecite. Vediamo di cosa si tratta e come funzionano queste nuove funzioni che saranno disponibili nei prossimi giorni per i dispositivi Android.

Tre strumenti anti-ladro

La notizia, pubblicata nei giorni scorsi su Reddit dall’insider specializzato in Android Mishaal Rahman, sembra fatta apposta per rassicurare gli utenti di fronte alla prospettiva di vedersi rubare i propri dati personali assieme allo smartphone. Secondo il giornalista, le funzioni annunciate lo scorso 15 maggio dalla ditta di Mountain View avrebbero iniziato ad essere distribuite agli utenti degli smartphone più nuovi in alcuni mercati come il Brasile, per poi estendersi a macchia di leopardo nell’immenso universo dei device Android. A giudicare dalle reazioni apparse durante il fine settimana, le features disponibili variano da modello a modello e da paese a paese: sullo Xiaomi 14T Pro di Rahman, ad esempio, sono apparse due delle tre contromisure di sicurezza disponibili mentre altri utenti hanno individuato solo la terza. Questo comportamento è normale, visto che per l’implementazione delle nuove funzioni Google si affida ai partner, che decideranno come e quando attivarle sui vari modelli.

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La funzione più comune, che sarà disponibile anche per i device che montano versioni antiquate di Android, sarà il Remote Lock, ovvero la possibilità di bloccare il proprio smartphone rubato semplicemente usando il numero di telefono (utile quando non è possibile accedere a Find My Device con la password dell’account Google). La contromisura più intrigante è la cosiddetta Theft Detection Lock: in questo caso sarà il sistema di intelligenza artificiale ad identificare “movimenti normalmente associati con il furto” per bloccare immediatamente lo schermo. Altrettanto utile potrebbe essere la terza contromisura, l’Offline Device Lock, che blocca il telefono se rimane offline per un periodo di tempo prolungato. Per queste ultime due funzioni dovrete avere uno smartphone o tablet che ha Android 10 installato mentre Remote Lock funzionerà sugli Os a partire da Android 5. Se non avete ancora queste funzioni a vostra disposizione, potreste provare ad aggiornate Google Play Services ma Google ci mette sempre qualche giorno prima di attivare le varie features sulle migliaia di device che montano Android.

Come funzionano davvero

Queste nuove funzioni di sicurezza sono state testate per qualche mese dagli utenti delle versioni Beta di Android quindi sappiamo più o meno come funzionano davvero. Ad attirare l’attenzione degli esperti è sicuramente il Theft Detection Lock, forse la feature più innovativa annunciata da Google negli ultimi anni. In questo caso non è necessario l’intervento dell’utente, visto che il sistema di intelligenza artificiale ha identificato una serie di movimenti tipicamente associati ad un furto. A sentire gli esperti di Google, quando il telefono viene strappato dalle mani dell’utente e il ladro prova a fuggire a piedi, in bicicletta o in auto, lo smartphone verrebbe immediatamente bloccato, rendendone impossibile l’uso. L’algoritmo userebbe gli accelerometri integrati nel dispositivo per rilevare questa serie di movimenti per intervenire in maniera fulminea. Resta da capire quanto sarà preciso questo algoritmo e se la funzione non dovesse attivarsi per sbaglio ma non c’è dubbio che si tratta di un miglioramento rispetto ai sistemi di blocco automatico esistenti finora.

Android Theft Protection

La seconda funzione di sicurezza è invece pensata per consentire la protezione dello smartphone anche senza una connessione internet. L’Offline Device Lock, infatti, interviene automaticamente quando lo smartphone è disconnesso dalla rete, cosa che succede in caso di furto per impedire a Find My Device di localizzare e bloccare il dispositivo. Appena il ladro si disconnette dalla rete, la funzione dovrebbe bloccare lo schermo, proteggendo i dati personali dell’utente in maniera automatica. La terza e ultima funzionalità è invece pensata come la prima risposta in caso di furto, pensata per essere semplice da usare. Invece di accedere a Find My Device inserendo la password di Google, che magari non riuscite a ricordarvi, Remote Lock ha bisogno solo del numero di telefono e di una verifica tramite un altro dispositivo per bloccare il proprio smartphone.

Un passo avanti interessante visto che, specialmente dopo un furto, ricordare la password potrebbe essere complicato. Una cosa è certa: anche con funzioni del genere, la cosa migliore è comunque evitare di mettersi in situazioni a rischio.

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