La moda diventa cibo e va al supermercato

Pitti, le griffe si alleano con i marchi alimentari: così nascono capi da indossare e gustare, come i giubbini cioccolatino e le scarpe caramella

da Firenze

Vestirsi come cioccolatini o caramelle dalla testa ai piedi con tutti i simboli dei Baci Perugina e l’inconfondibile carta delle Golia che diventano elementi di stile su giacche o scarpe fenomenali. Lanciata dal marchio Kejo, questa proposta nasconde in sé un progetto rivoluzionario per il mondo della moda. Kejo fa infatti parte di un’azienda di Altopascio che in soli 10 anni è passata da 5 a 105 milioni di fatturato annuo con quattro brand (gli altri sono Geo Spirit, Peuterey, Dekker) venduti per il 75% sul mercato italiano e imitati spudoratamente ovunque. «Solo per Kejo abbiamo in corso 530 provvedimenti penali contro i falsari - spiega l’amministratore Graziano Gianelli - ma oltre a studiare un sistema di riconoscimento elettronico dei nostri capi, siamo riusciti a creare una forte alleanza con i colossi della grande distribuzione. Se qualcuno oserà copiare i modelli della nuova linea Kejo Grocery Candy and Sweet si troverà contro oltre a noi anche la Nestlé che possiede i Baci Perugina e la Perfetti per Golia».
La riconoscibilità dei mitici Baci è data dal numero di stelline per centimetro quadrato oltre che dai famosi aforismi amorosi. Moda da mangiare? È la tendenza più divertente di Pitti Immagine Uomo.

La griffe Mason’s ha fatto sfilare la deliziosa collezione per l’inverno 2009 in un supermercato fashion con le scatole dei detersivi e dei prodotti alimentari rielaborati secondo lo stile dei modelli. Mentre Milky Wear rilancia i tessuti ottenuti dalle proteine del latte, un grande classico dell’autarchia fascista riveduto e corretto dalla moderna tecnologia.

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