Ha trasformato le sottovesti in morbide sculture da indossare, è stata la regina della leggerezza e una convinta sostenitrice di quel tipo di femminilità sussurrata e gentile che sarà sempre di moda tra le persone per bene, Alberta Ferretti ha annunciato ieri a sorpresa che con la sfilata dello scorso 17 settembre si chiude la sua lunga carriera di stilista. “Con serenità e consapevolezza, vi comunico la mia decisione di lasciare la Direzione Creativa del brand che ho fondato e che porta e continuerà a portare il mio nome”, ha scritto in una bella lettera indirizzata al popolo della moda puntualizzando che continuerà a svolgere le sue mansioni di Vicepresidente del Gruppo Aeffe, l'azienda che ha fondato nel 1980 e che oggi oltre a essere quotata in Borsa è condotta da suo fratello Massimo.
Di lui scrive ringraziandolo che é stato “una presenza costante nella mia vita professionale e personale” citando poi alcune delle persone che in questi anni hanno contribuito a rendere il marchio Alberta Ferretti grande nel mondo. Tra loro spicca meritatamente Franca Sozzani, la più famosa giornalista di moda italiana, direttrice di Vogue Italia dall'88 fino alla sua prematura scomparsa nel 2016. Cita poi Peter Lindberg e Steven Meisel, i maestri del clic che hanno magicamente interpretato il suo stile, ma certo nessuno è stato importante come sua madre per insegnarle l'arte di vestire le donne.
Il resto lo deve a se stessa o meglio alla sua sconfinata forza di volontà.
Nata a Gradara nel 1950 da una bravissima sarta che le svela tutti i trucchi del mestiere oltre ai segreti del taglio in sbieco che dona a ogni tipo di fisicità, Alberta ad appena 18 anni apre a Cattolica Jolly Shop, una boutique in cui vende tra le altre cose alcuni capi confezionati nella sartoria materna. Nel '74 decide di lanciare il suo marchio eponimo che ottiene ben presto un grande successo di critica e pubblico. Sei anni dopo fonda la Aeffe, l'azienda di San Giovanni Marignano che oggi dà lavoro a 1500 persone. L'anno dopo debutta in passerella e da quel momento in poi Alberta Ferretti diventa una delle stiliste più amate del mondo.
L'elenco di dive e divine che hanno indossato la sua moda è infinito ma tra loro val la pena ricordare Sandra Bullock, Katy Perry, Dua Lipa, Beyoncé, Laura Pausini, Taylor Swift, Meryl Streep, Cate Blanchett, Uma Thurman, Amal Clooney, Angelina Jolie e Kate Winslet. Nel frattempo Aeffe diventa un Gruppo industriale che produce e distribuisce svariati marchi tra cui Coveri, Moschino, Narciso Rodriguez Jean Paul Gaultier.Alla prematura scomparsa di Franco Moschino, i Ferretti rilevano il marchio e nel frattempo lanciano la linea Philosophy by Alberta Ferretti oggi disegnata da Lorenzo Serafini. Il quadro si completa con l'acquisto del marchio di scarpe e borse Pollini cui segue e l'imponente restauro (pare che all'epoca sia costato 12 miliardi di vecchie lire) del borgo medioevale di MonteGridolfo dove tenne un indimenticabile concerto Lucio Dalla.
L'accurato lavoro di recupero storico e filologico condotto per trasformare il locale castello nel bellissimo albergo chiamato Palazzo Viviani le valse una laurea Honoris Causa dell'università di Bologna. Nel frattempo suo fratello Massimo apriva il Carducci 76, l'albergo più elegante di Cattolica. Conquistare premi e riconoscimenti internazionali è stato un gioco da ragazzi per lei che vive il lavoro come una religione cui è e resterà sempre devota. Infatti è difficile pensare che da oggi resterà con le mani in mano a occuparsi della sua ricca collezione di opere d'arte. Infatti il suo non è un addio ma un arrivederci in un'altra veste.
Infatti nella chiusura della lettera scrive: “A breve vi annuncerò il nome della persona scelta per continuare a scrivere la storia del brand Alberta Ferretti, che in me troverà sempre appoggio e sostegno”. E poi saluta con gratitudine e semplicità come si conviene a una grande signora come lei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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