Io premetto che Tony Effe non lo conoscevo, però ora sì, e me ne importa quanto prima. Tuttavia me lo ha fatto diventare simpatico tutto il coro che lo accusa di sessismo, perché ormai tutto è sessista, tutto offende le donne. Addirittura si è svegliato Mogol sul tema, dicendo che bisognerebbe mettere una super multa per tutti i brani che «offendono» le donne. Veramente? Come se le donne fossero dei panda da proteggere perfino nelle canzoni, cosa non c'è di più sessista.
Tra l'altro, si mettessero davvero queste super multe, sparirebbero intere biblioteche di capolavori della letteratura e del cinema e dell'arte in generale e sì, anche delle canzoni. Nel frattempo si è aggiunto Alfredo Antoniozzi di Fratelli d'Italia, per invocare una messa al bando da Sanremo, sempre per Tony Effe. Il quale addirittura in uno dei suoi testi immagina di dare un pugno alla donna che ama se mai dovesse andare con un altro uomo. Ah no, mi sono confuso, quella era Una carezza in un pugno cantata da Adriano Celentano, terribilmente sessista, ora che ci penso, da multare retroattivamente per sessismo subito. Invece c'è quell'altra di Tony Effe... come fa? Non solo sessista ma anche politicamente scorretta, con quella frase, «è andata a letto con il negro la troia», ma... no, non è Tony Effe, quella è un classico, è Vasco in Colpa d'Alfredo! Ecco: «Mamme! Illuminate i figli sulle donne! Per renderli più immuni di così, che siano più pronti se diranno sì», perché le donne ti rubano solo soldi... no, è Renato Zero, ho sbagliato ancora.
Quindi, in nome della lotta al sessismo, anche Madame Bovary, anche la Divina Commedia dove Beatrice è lì a fare la musa e gli eroi, Dante e Virgilio, sono i due maschi intelligenti. In ogni caso ogni testo, per non prendere delle super multe, bisognerà prima farlo approvare da Chiara Valerio (assicurandosi che però l'autore non sia amico suo).
Ironia della sorte o della morte dei cervelli, delle super multe se le prenderebbe proprio Mogol, e ne cito giusto una. Ditemi voi se Lucio Battisti (il quale già cantava Dieci ragazze per me, come fossero oggetti, le ragazze) ne La canzone della terra scritta con Mogol non era sessista. «Prima voglio trovare il piatto pronto da mangiare e il bicchiere dove bere. Seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire, donna mia devi ascoltare.
Terza cosa quando ho finito subito a letto voglio andare e fra la seta della carne tua mi voglio avvolgere fino a mattina e donna senza più nessun pudore puledra impetuosa ti voglio sentire io dolce e impetuosa ti voglio sentire». Quarta cosa Mogol, prendi ancora i soldi per questo testo da talebani? Inizia a multarti da solo, se non sai chi pagare ti mando l'IBAN.
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