nostro inviato a Fiano Torinese
Il suo birdie è come un Rock. E serve, eccome, a fargli vincere lOpen dItalia di golf. E, di conseguenza, a portarsi a casa, nella sua casa di Western, un assegno di 250 mila euro.
Un inglese che di nome fa Robert, ma il cui cognome rende lidea della solidità del giocatore, sale dunque sul podio più alto del massimo torneo professionistico del Tour che, per quattro giorni ha fatto tappa nel nostro Paese, sul tracciato del Royal Park. In testa, solidamente in testa, fin dalle prime diciotto buche, Robert Rock, che ieri che avrebbe potuto perdere non solo i due colpi che lo distanziavano dal portacolori azzurro, Francesco Molinari, ma anche lasciarci la faccia e le speranze di vittoria, in una sorta di maxi play-off, ha invece tenuto saldi i nervi ed è arrivato sereno ad ormeggiare, alla buca numero 72, con il vento a favore di ben sette birdies (che significa, giusto per ricordarlo, chiudere ogni singola buca in un colpo meno dellottimale).
Prima volta da leader per Rock che, come ammette il grande deluso, Francesco Molinari: «Se la merita ampiamente, perché è un ottimo giocatore e alla vittoria cè andato vicino, in più duna occasione». Giusto. Ma peccato che gli sia accaduto proprio in Italia, dove alcuni dei nostri campioni avrebbero potuto rinviargli ancora questa soddisfazione. Niente di particolarmente rimproverabile ai fuoriclasse azzurri M and M, Molinari e Manassero, sui cui tutti puntavano fin dal primo giorno per ridipingere con il tricolore il Bmw Open. I due estremi della partita che Molinari ha fatto ieri sono sintetizzabili nel black-out della buca sette, in cui Francesco è precipitato in un disastroso bogey e, nella successiva otto, in cui è riaffiorato in un magnifico eagle. Che nel golf sono il peggio del peggio e il meglio del meglio.
Tutto ciò si traduce in un ottavo posto che Francesco e Matteo condividono. Entrambi hanno chiuso a quota 272, cioè a cinque colpi dal vincitore che ieri è stato, come dire, solo disturbato dal danese Thorbjorn Olesen. Che ha inanellato una scoppiettante giornata (suo il giro migliore in 62 colpi) che gli ha permesso di piazzarsi secondo ad una sola lunghezza da Rock. «Va bene anche così anche se ovviamente avrei sperato di far meglio. Anche perché per me, giocare a Torino è sempre una sensazione speciale». É il diplomatico commento di Francesco Molinari, in partenza per gli States, dove allUs Open farà terna di gioco col fratello Edoardo e Matteo Manassero (come dire tre italiani alla conquista dellAmerica).
Francesco riparte da Torino, il campo di casa, il campo dal tifo bollente che lo ha accompagnato in questi quattro giorni di gara, con una gran voglia di tornarci e di vincere.
Quanto a Rock e ai suoi 250 mila euro, se si pensa che nei sedici tornei che ha disputato questanno prima di approdare qui al Royal Park ne aveva guadagnati complessivamente poco più della metà, beh allora si può comprendere ancor meglio la sua felicità, ripartendo da Torino, ieri sera.
Il segreto per vincere in Italia ? Starebbe tutto in un libro che Robert ha letto per prender sonno in questi notti piemontesi. I bene informati sostengono che si tratta di una sorta di manuale di putting. E se fosse stato, invece, «Guerra e pace»?
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