Molinari va in buca: solo Westwood riesce a batterlo

Mentre assistevamo all’amara eclissi di Luna nell’ultima giornata del recente Open d’Italia femminile alle Rovedine, ci accompagnava la prospettiva, che giudicavamo fondata, d’un successo di Francesco Molinari nel Portugal Masters, da lui dominato nei primi due dei quattro giri. Certo il Chicco torinese era braccato da un gruppetto di grandi firme del Tour: Goosen, Harrington, Westwood, tanto per citarne alcune. Però l’aria che tirava sembrava quella di un «finalmente» che si sarebbe potuto aggiungere al primo grido di vittoria, quello del 2006, in un Open d’Italia maschile che da 26 anni, dopo Mannelli, nessuno dei nostri aveva più firmato.
Ieri la corsa è finita e l’indiscusso numero 1 del golf azzurro non ce l’ha fatta, per qualche problema nelle ultime buche. Ha sbandato anche Goosen, finendo in acqua e così alla fine, colpo dopo colpo, la corona se l’è messa in testa Lee Westwood (-23), trentaseienne inglese di Worksop. Francesco, comunque, ha conquistato un secondo posto (-21) che gli fa onore e che lo porta in autorevole ulteriore scalata nel ranking europeo e mondiale.
Per la verità il Portugal Masters lo ha giocato un po’ tutta la famiglia Molinari. Ieri il fratello di Francesco, Edoardo «Dodo», era in viaggio per Roma, dove lo attende una gara del Challenge. Intanto, però, rimaneva in contatto con papà Paolo e mamma Micaela che seguivano su Sky, dalla loro casa di Torino, il procedere portoghese di Chicco. A bocce (sarebbe meglio dire palle) ferme, ho sentito al telefono i genitori del nostro campione. Papà è sembrato molto sereno e onesto nel suo giudizio: «Direi che va bene così. Quello che Francesco ha conquistato è un buon risultato. Bisogna tenere conto che non giocava mica da solo. In campo, di forti, ce n’erano tanti». Mamma parlava con un tono allegro, eccitato. «Io sono stracontenta. Prima che Francesco partisse potevamo pensare, sperare che arrivasse terzo o quarto. E allora?».


Allora siamo in presenza, ormai consolidata, di un signor professionista del golf che ieri sera, salvo disguidi o ritardi aerei, è volato a Londra per incontrare la moglie Valentina, la quale nel pomeriggio l’aveva preceduto. Perché Londra? Prima dei prossimi appuntamenti lo attende una serie di sedute di allenamento con Pugh.

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