2015: l'anno della pena di morte. Oltre 1600 esecuzioni capitali

Un rapporto di Amnesty International ha svelato che nel 2015 il numero di esecuzioni capitali è aumentato del 50% rispetto al 2014, idati parlano chiaro e spiegano che 1634 persone sono state uccise in 25 paesi.

2015: l'anno della pena di morte. Oltre 1600 esecuzioni capitali

2015: l'anno del patibolo. E' questo il nome che si potrebbe associare all'anno trascorso dopo che un rapporto di Amnesty International ha svelato che nel 2015 il numero di esecuzioni capitali è aumentato del 50% rispetto al 2014. I dati parlano chiaro e spiegano che 1634 persone sono state uccise in 25 paesi. Un numero record, dal momento che era dal 1989 che non si registrava questo dato di esecuzioni. Nel conteggio ovviamente non è compresa la Cina, dove le condanne capitali sono segreto di stato e quindi i dati su quante persone siano state ammazzate dalla giustizia di Pechino non sono disponibili, ma il bilancio di Amnesty stima che possano essere più di mille.

Il 90% di tutte le condanne ha avuto luogo in soli 3 Paesi: Iran, Pakistan e Arabia Saudita. Sei Paesi hanno deciso di riprendere le esecuzioni e si tratta di: Oman, Indonesia, India, Sud Sudan, Bangladesh e Ciad, e per quel che riguarda quest'ultimo il motivo è legato al terrorismo islamista. Il governo di Deby ha ripristinato le sentenze capitali in seguito agli attacchi di Boko Haram lungo il confine con la Nigeria.

Ma il bilancio dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani segnala anche dei traguardi positivi in quello che è stato un 2015 fatto più di ombre che di luci. Leggendo il report si scopre infatti che 4 Paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i reati, e si tratta di: Figi, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo e Suriname mentre in Mongolia dal 2016 è entrato in vigore un nuovo codice penale abolizionista.

In fine, e anche questo è un record targato 2015, per la prima volta nella storia, la maggior parte dei Paesi al mondo, ben 102, sono totalmente abolizionisti e 140 è il numero delle nazioni che nel complesso non ricorrono più alla sentenza capitale.

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