"3mila euro se lo abbatti". Ecco il tariffario dei militari al fronte

I russi hanno stilato un tariffario per convincere, o meglio incitare, i propri uomini a proseguire nel conflitto contro l'esercito ucraino

"3mila euro se lo abbatti". Ecco il tariffario dei militari al fronte

Abbattere un jet ucraino porta in dote qualcosa come 300mila rubli, circa 3.200 euro. Per gli elicotteri la cifra si abbassa a 2.150 euro e così via per tutti gli altri bersagli di guerra. A quanto pare la Russia avrebbe stilato un tariffario per convincere, o meglio incitare, i propri uomini a proseguire nel conflitto contro l'esercito ucraino. Qualcosa di simile ha fatto anche il sindaco ucraino di Chernhihiv.

Il tariffario dei militari russi

La rivelazione relativa al tariffario russo, come sottolineato dal quotidiano La Nazione, sarebbe contenuta in un documento scoperto da Radio Svoboda. Un documento, inoltre, ritenuto attendibile dal think tank Institute Study of War (Isw). Non sappiamo se questo elenco di prezzi e bersagli sia stato stilato in seguito al riposizionamento delle forze del Cremlino, trasferitesi dal nord all'est dell'Ucraina, o se esistesse già dallo scorso 24 febbraio, data di inizio del conflitto. Certo è che ogni mezzo di Kiev colpito e distrutto porterebbe nelle tasche all'autore dell'assalto una cospicua somma.

Le cifre, come detto, varierebbero a seconda della tipologia del bersaglio. I jet ucraini abbattuti valgono poco più di 3mila euro, e il bonus – se così può essere definito – non potrebbe che far gola ai soldati, considerando che la suddetta somma si tratterebbe di tre mensilità russe nonché dello stipendio di un militare ucraino. Un elicottero vale invece 2.150 euro; un drone a medio raggio 540 euro; un carro armato, distrutto o catturato, 1.070 euro. E ancora: per i veicoli corazzati da combattimento la ricompensa arriva, ancora, a 540 euro, così come per l'artiglieria semovente e i sistemi missilistici antiaerei. Le infrastrutture, invece, hanno un prezzo di 1.070 euro.

Il tariffario dei militari ucraini

Attenzione però, perché non circola soltanto un tariffario russo. Il sindaco di Chernhihiv, Vladyslav Atroshenko, nei giorni scorsi ha promesso premi in denaro a tutti i soldati ucraini che fossero riusciti a distruggere mezzi militari di Mosca. Il tariffario ucraino comprende quattro voci. La prima riguarda i veicoli corazzati, per i quali è prevista una ricompensa pari a 4.400 euro; la seconda i tank, per i quali i premi salgono fino ad arrivare intorno ai 6mila euro. Arriviamo così alle cisterne mobili di carburante (7.500 euro) e ai singoli soldati uccisi o catturati (300 euro).

Guadagni e incentivi

Dalle prime ricostruzioni sembra che il Cremlino abbia messo a punto una sorta di programma di incentivi. L'obiettivo consisterebbe nello spingere i soldati a tornare subito in azione dopo il loro spostamento nel quadrante orientale dell'Ucraina. Gli esperti del Isw ipotizzano che il premio in denaro possa servire per ridare verve ad un esercito che, dopo le vicende delle ultime settimane, avrebbe il morale a terra. Sono infatti stati segnalati molteplici episodi di soldati che si sarebbero rifiutati di tornare a combattere in Ucraina dopo il rientro dei loro battaglioni in Bielorussia e Russia.

Non sappiamo con certezza a quanto ammontino le perdite subite dall'esercito russo, né in termini di uomini né di mezzi. Il Kiev Independent, citando stime provenienti dalle autorità di Kiev, parla di 19.600 russi uccisi, 157 jet abbattuti oltre ad altri veicoli. Impossibile confermare o smentire questi numeri.

Numeri che, in ogni caso, devono essere letti con molta prudenza, visto che gli ucraini potrebbero averli gonfiati per fiaccare il morale avversario. Così come, dall'altra parte, Mosca potrebbe ridimensionare le perdite per cercare lo stesso obiettivo.

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