La mossa di Zelensky: "Referendum prima della pace"

Il presidente ucraino ha parlato della possibilità di sottoporre eventuali futuri accordi con la Russia a referendum

La mossa di Zelensky: "Referendum prima della pace"

Se non è un passo indietro, poco ci manca. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenski se nelle scorse ore aveva dichiarato l'impossibilità di accettare accordi con la Russia che includessero rinunce territoriali, adesso invece ha parlato della possibilità di dare la parola agli elettori in caso di intesa con Mosca.

“Qualsiasi accordo con la Russia – ha dichiarato Zelensky – verrà sottoposto a referendum”. Le parole del presidente ucraino sono state rilanciate anche da mezzi di stampa russi, a partire dall'agenzia Tass.

La mossa di Zelensky potrebbe portare a pensare a qualche passo in avanti nei negoziati. Progressi di cui del resto nel pomeriggio ha parlato il ministro degli Esteri turco Malvut Cavusoglu. “Le parti non sono così distanti – aveva dichiarato – un accordo non è poi così lontano”.

Per la verità però le dichiarazioni di Zelensky delle scorse ore sembravano avere toni diversi. “Non accetteremo mai un ultimatum da parte russa – sono state le sue parole a proposito della resa offerta da Mosca su Mariupol – non accetteremo mai una resa”.

Poco dopo su Telegram si è rivolto ai cittadini chiedendo di continuare a combattere. “Faccio appello a tutti gli ucraini, ovunque siate – ha dichiarato Zelensky – Fate di tutto per proteggere il nostro Stato, per salvare la nostra gente. Combattete e aiutate. Inseguite questi schiavi, inseguite gli occupanti. Siamo tutti con l'Ucraina libera e pacifica che amiamo così tanto”.

La situazione a Mariupol si sta rivelando importante anche sul fronte politico. La presa della città aprirebbe la prospettiva di un corridoio filorusso tra la Crimea e il Donbass. Un primo obiettivo tattico per Mosca, in grado di far avanzare eventualmente nuove trattative. Il Cremlino potrebbe mettere sul piatto il riconoscimento della sovranità sulla Crimea per abbandonare i territori occupati in queste settimane di guerra.

Da qui possibili movimenti nei negoziati. Se Zelensky da un lato per l'appunto ha messo in guardia dall'accettare perdite territoriali, dall'altro però sembra aver effettuato una timida ma importante apertura.

Il presidente ucraino potrebbe “delegare” ogni responsabilità su trattati potenzialmente più positivi per la parte russa che per quella ucraina al voto elettorale. Le trattative, per la cronaca, sono andate avanti anche nelle ultime ore. Il round odierno di colloqui, svolti in videoconferenza tra le due delegazioni russe e ucraine, è durato appena un'ora e mezza.

Subito dopo però nuovi colloqui sono stati organizzati tra diversi gruppi di lavoro che esamineranno le diverse tematiche sul piatto.

Possibile un'ulteriore ripresa dei colloqui diretti tra le due delegazioni già domani. Si prova a serrare i ranghi per giungere a un primo accordo anche sulla neutralità e sulla demilitarizzazione dell'Ucraina. Una corsa contro il tempo per sperimentare un primo vero cessate il fuoco.

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