Adesso Malta si riscopre accogliente con i migranti

Malta negli ultimi giorni accoglie più di 500 migranti, tra Ong che sbarcano e salvataggi compiuti dalla propria marina: La Valletta cambia repentinamente atteggiamento

Adesso Malta si riscopre accogliente con i migranti

Che Malta accolga una nave con migranti a bordo fa certamente notizia, che ne accolga due nel giro di una settimana certamente va inquadrato come un qualcosa al limite del “sensazionale”. Accade infatti che La Valletta, dopo aver fatto entrare la Ocean Viking dell’Ong Sos Mediterranée, accoglie adesso anche altri migranti salvati in due distinte operazioni a largo delle proprie coste.

Mentre in Italia subentra confusione, per via di una crisi di governo che pone in alto mare (è proprio il caso di dire) ogni attività programmatica e legislativa a lungo termine, nello stesso momento a Malta sembrano improvvisamente essersi dati una “svegliata”.

Da anni proprio Roma, con diversi governi, lamenta una mancanza di collaborazione da parte delle autorità maltesi: puntualmente, quando barconi o gommoni puntano verso nord ed attraversano le acque di competenza di La Valletta, il problema viene poi girato all’Italia.

Stesso discorso per quanto riguarda le Ong: a parte in alcuni casi dove le navi delle organizzazioni rifiutano categoricamente di entrare a Malta (ma quella è, di fatto, un’altra storia dalla natura più politica), per il resto i vari governi dell’isola degli ultimi anni non offrono molta collaborazione al nostro paese per risolvere questo tipo di problematica.

Come detto, a partire da questo mese di agosto la situazione sembra cambiata: la corrispondenza tra questo mutamento dell’atteggiamento maltese e la caduta in Italia del governo gialloverde al momento appare solo una coincidenza, ma c’è chi inizia a guardare tutto ciò con sospetto.

Fatto sta che, tra migranti della Ocean Viking e migranti soccorsi dalla propria marina, nell’ultima settimana Malta accoglie 520 persone soccorse in mare. Un numero maggiore a quello ottenuto sommando tutti i salvataggi culminati con l’ingresso sull’isola avvenuti nel resto dell’anno.

La Valletta inoltre si muove come spesso, in sede comunitaria, suggeriscono da anni i vari governi italiani che si sono alternati: ossia, con una ripartizione dei migranti sbarcati a seguito di accordi con altri esecutivi europei. Ed infatti, ad esempio, chi è sbarcato venerdì scorso dalla Ocean Viking verrà ricollocato tra Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Romania. Il meccanismo è molto simile a quello che, la settimana successiva al ferragosto, porta all’accordo per la ripartizione dei migranti sbarcati a Lampedusa dalla Open Arms.

Chi invece, almeno per il momento, sembra destinato a rimanere sull’isola è il gruppo salvato nelle scorse ore in due diverse operazioni della marina maltese, in totale come detto 160 migranti.

Gli ultimi salvataggi, come denunciano peraltro alcune testate maltesi, rendono difficile la situazione dell’accoglienza: si parla, in particolare, di migranti da un anno presenti all’interno dei centri d’accoglienza che, per fare spazio ai nuovi arrivi, potrebbero essere sfrattati e dunque gettati in mezzo ad una strada.

Del resto La Valletta usa, fino a non molto tempo fa, la sua minuta dimensione geografica e la sua poca disponibilità in fatto di posti letto all’interno dei centri d’accoglienza per giustificare atteggiamenti passivi delle proprie autorità in fatto di immigrazione.

Cosa realmente è cambiato negli ultimi giorni è difficile a dirsi. C’è chi suggerisce, tra le altre cose, la costante richiesta di manodopera per mantenere alti i livelli di crescita dell’economia dell’isola, che tocca punte molto elevate specie rispetto al resto d’Europa.

Il boom edilizio richiede decine di operai, che l’isola “recluta” anche tra i migranti. Del resto, come documentato alcuni mesi fa, Malta più di una volta chiude un occhio sui cosiddetti “movimenti secondari”, migranti cioè che da altri paesi dell’Ue (in primis l’Italia) raggiungono l’isola attratti dall’offerta di manodopera.

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