Svolta nelle indagini sul disastro aereo sul Mar Rosso. Il Tupolev Tu-154 precipitato nel Mar Nero subito dopo il decollo è caduto perchè per un problema tecnico non ha raggiunto la velocità sufficiente per procedere in volo dopo essersi staccato dalla pista. Per questo il trireattore è entrato in stallo aerodinamico, ossia la spinta dei reattori non è stata sufficiente a mantenere la portanza (l’elemento che mantiene in volo un aereo) delle ali per cui il jet ha rallentato sempre più fino a fermarsi in volo e a precipitare. Lo riferisce una fonte del ministero della Difesa dopo il recupero di tutte le tre scatole nere dell’aereo nel cui schianto sono morte le 92 persone a bordo.
"Secondo gli elementi preliminari i flap dell’aereo (gli ipersostentari, quelle parti mobili dell’ala che in fase di decollo e atterraggio si estendono per aumentare la superficie alare e ridurre la velocità necessaria per decollare o atterrare) non hanno funzionato in modo sincronizzato, per cui le ali hanno perso portanza e la velocità non e stata sufficiente per prendere quota facendo entrare
l’areo in stallo". La ragione per cui i flap non hanno funzionato non è ancora stata accertata ma a questo punto perde consistenza la pista dell’errore umano. Resta, in teoria, invece ancora possibile quella del sabotaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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