L'ondata d'urto emotiva che ha fatto seguito alle esplosioni di Bruxelles ha investito tutta l'Europa e non solo. Dai social network alle dichiarazioni delle autorità, ovunque cordoglio, dolore, impotenza e sconforto si sono palesati. Ma non solo, anche la rabbia, il livore mirato contro gli attentatori e quello generalista contro l'Islam.
Ci sono stati e ci sono coloro che hanno cercato nell' autodafè di un Occidente arrogante la giustificazione della reazione terrorista e coloro che invece in un j'accuse tardivo incolpano l'Europa e l'intelligence di lassismo e ''laisser faire''. Guardando in filigrana le polemiche all'indomani delle stragi di Bruxelles, si vede un schermaglia in punta di fioretto tra chi cataloga i buoni da un lato e i cattivi dall'altro e chi invece la sottile linea rossa del '' non sono tutti così'' ormai l'associa a una sura troppe volte gridata e ormai consumata dalla disillusione. Ma se comunque, fino ad oggi, l'Occidente aveva sempre risposto alle bombe con confronti, penne, microfoni e libertà d' opinioni, questa volta non è stato ovunque così.
A Madrid infatti la rabbia è esplosa personificata in un corteo carico di odio che ha preso di mira la Moschea della capitale spagnola. Il gruppo di estrema destra Hogar Social Madrid Ramiro Ledesma ha infatti attaccato a colpi di fumogeni e bengala il tempio musulmano M30 esponendo poi uno striscione con scritto ''Oggi Bruxelles. Domani Madrid?''.
Su twitter il gruppo ha scritto che l'azione era una manifestazione contro ''l'islamismo radicale'' e il gesto è stato rivendicato con l'hashtag #Terroristaswelcome, in risposta allo slogan #refugeswelcome. E inoltre i comunicati e l'azione sono stati accompagnati dal grido ''Mezquitas fuera de Europa''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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