Meghan Markle avrebbe detto un’altra bugia durante l’intervista con Oprah Winfrey. Stavolta al centro dell’intrigo ci sarebbero le presunte nozze segrete con Harry, avvenute a Nottingham Cottage (Kensington Palace) tre giorni prima del matrimonio ufficiale che tutti abbiamo visto in televisione. Rinfreschiamoci la memoria con le parole della duchessa su questo punto controverso: “Abbiamo chiamato l’Arcivescovo e gli abbiamo detto: ‘l’altro sarà lo spettacolo per il mondo, ma noi vogliamo un momento solo nostro’”.
Peccato che le cose non siano andate così, almeno stando a un’indagine condotta dal Sun, che ha anche pubblicato il certificato di matrimonio rilasciato, come da prassi, dal General Register Office. Il documento, firmato dal principe Carlo e da Doria Ragland nel ruolo di testimoni, non lascia spazio alle interpretazioni. Il principe Harry e Meghan Markle si sono sposati ufficialmente il 19 maggio 2018 al Castello di Windsor. Non c’è possibilità di equivoco, anche perché, come riferisce al Daily Mail Stephen Borton, ex impiegato del registro civile, “affinché potessero sposarsi è stata redatta una licenza speciale”, firmata dalla regina Elisabetta, su cui erano riportati data e luogo delle nozze.
Non solo. Nottingham Cottage non è un luogo autorizzato per officiare matrimoni. Ci sono un altro paio di dettagli da non dimenticare. I matrimoni possono essere celebrati solo alla presenza di due testimoni di cui, a quanto pare, non vi era neanche l’ombra durante le nozze segrete. Inoltre i royal wedding degli eredi al trono, fino al sesto in linea di successione, vengono officiati solo previo consenso di Sua Maestà. Non si tratta di un’approvazione tacita o informale. È una legge (il "Succession to the Crown Act 2013", nato dall'abrogazione del "Royal Marriages Act 1772") e, come tale, deve essere rispettata attraverso un assenso ufficiale e scritto.
Insomma il carattere obbligatorio è evidente. La regina Elisabetta potrebbe, a sua discrezione, negare l’autorizzazione. Di fatto ciò non accade, ma la sovrana ha questa prerogativa e il diritto di servirsene. Dunque cosa è successo davvero a Nottingham Cottage? Perché Meghan Markle ha mentito sul particolare della data di nozze, fornendo un falso aneddoto e coinvolgendo perfino l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby? Borton ha formulato un’ipotesi: “Sospetto che si siano scambiati i voti che forse avevano scritto loro stessi, cosa che va di moda e che li abbiano pronunciati di fronte all’Arcivescovo, o forse era una semplice prova”.
Può darsi, ma anche spiegata in questo modo, la faccenda rimane una gigantesca bugia. Harry e Meghan Markle avrebbero dovuto spiegarsi meglio, menzionando un semplice scambio di promesse nuziali, senza alcun valore legale, non un matrimonio vero e proprio. A questo punto quel “momento solo nostro”, come lo hanno definito i Sussex, avrebbe avuto un altro impatto sugli spettatori. In casi come questo la scelta delle parole giuste è fondamentale. Forse Meghan Markle, come commenta Dagospia, “ha voluto dare una cornice romantica allo scambio di voti con Harry, forte della presenza della massima autorità spirituale del Paese, dopo la sovrana britannica”.
Può darsi, ma la figuraccia in mondovisione rimane, visto che un matrimonio reale è letteralmente sotto gli occhi di tutti. Dall’inizio alla fine.
È difficile deviare dal sentiero tracciato dalla legge e dalla tradizione, almeno in frangenti simili. Che senso ha elaborare una storia che può essere facilmente smontata? Di certo non giova alla privacy che Harry e Meghan Markle chiedono dal primo giorno della Megxit.
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