Americani popolo di consumatori. Purtroppo non di consumatori responsabili, almeno secondo quello che emerge da un rapporto stilato dalle associazioni ambientaliste Stand.earth e Consiglio per la Difesa delle Risorse Naturali. Stando a quanto riportato, l'utilizzo eccessivo di carta igienica da parte dei cittadini statunitensi starebbe mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle foreste boreali del Canada settentrionale, dai cui alberi viene estratta la fibra di cellulosa adoperata per la fabbricazione della carta. Considerando gli ultimi 150 anni - cioè approssimativamente da quando la carta igienica è stata introdotta sul mercato americano - il consumo medio per una famiglia composta da 4 persone è stato infatti sempre al primo posto nel mondo con circa 45 chilogrammi all'anno, corrispondente a quasi 4 rotoli a settimana.
Come si può leggere nel rapporto, il dato risulta ancora più preoccupante se si pensa che i principali colossi industriali della produzione di carta igienica, Procter & Gamble, Georgia-Pacific e Kimberly-Clark, utilizzano solo fibre di pura cellulosa vergine, andando così a minare la sostenibilità ambientale: "Nessuno dei loro prodotti per la casa contiene materiale riciclato o fibre alternative. E tutti e tre i marchi sono lontane dal raggiungere gli obiettivi di offrire un prodotto che non sia dispendioso per l’ambiente. Fortunatamente esistono già delle alternative ecologiche. I prodotti in tessuto realizzati con materiali riciclati sono molto più sostenibili perché non fanno affidamento sulle foreste da taglio ed emettono un terzo dei gas serra rispetto ai prodotti ottenuti da fibre vergini".
Tra le problematiche derivanti dal disboscamento delle foreste boreali canadesi c'è anche quella inerente alla lotta al cambiamento climatico. Le immense distese boschive - patrimonio naturalistico oltre che economico, casa di circa 600 comunità di nativi americani e habitat di numerose specie animali - trattengono infatti una quantità di anidride carbonica che è quasi il doppio di quella presente all'interno dei giacimenti petroliferi, di cui ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate vengono immesse nell'atmosfera terrestre proprio a causa del taglio degli alberi, andando ad aggravare il fenomeno dell'effetto serra. Tra il 1996 ed il 2015 sono scomparsi sotto i colpi delle motoseghe oltre 28 milioni di acri di foresta boreale, un'area corrispondente all'incirca alle dimensioni dello stato dell'Ohio.
In conclusione, pur riconoscendo le responsabilità delle mutinazionali della carta, il rapporto sottolinea come siano i consumatori ad avere la reale possibilità di agire, cominciando lo stessi ad essere parte del cambiamento: "I consumatori hanno potere nei loro tasche e possono fare una grande differenza attraverso decidendo il tipo di carta igienica da acquistare.
Seguendo questa scorecard, è possibile ridurre al minimo l'impatto ambientale che l'uso quotidiano di carta igienica sta avendo sul pianeta. Inoltre, è possibile sollecitare aziende come Procter & Gamble a passare a un'alternativa più responsabile, abbracciando tessuti fatti di materiale riciclato e fibre alternative sostenibili".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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