Accadeva "solo" 3,18 milioni di anni fa: Lucy era su un albero, a decine di metri di altezza, probabilmente riposava. Perse l'equilibrio e cadde. Morì così la nostra "bisnonna" secondo John Kappelman dell'università del Texas. Con il suo team l'antropologo ha osservato i resti delle ossa dell'australopiteco - il cui ritrovamento fu importantissimo per disegnare l'evoluzione della nostra specie - sottoponendole a una tomografia computerizzata ai raggi X ad alta risoluzione. Poi hanno messo a confronto le immagini ottenute con quelle dei pazienti di oggi e dopo aver consultato anche dieci ortopedici hanno concluso che "Lucy è morta cadendo dall'alto e ha tentato di proteggersi portando avanti le braccia".
Lucy è l'ominide più famoso mai ritrovato, fu scoperto nel 1974 nel villaggio Hadar, in Etiopia: 52 ossa, tra cui arti, mandibola, frammenti del cranio, costole e il bacino che permise di capire che si trattava di un esemplare femmina. Lo scopritore fu Donald Johanson, dell'univesità dell'Arizon. Fu lui a dare il nome all'australopiteco: Lucy, perché in quel periodo nell'accampamento si ascoltava spesso la canzone dei Beatles "Lucy in the sky with diamonds". Inizialmente si ipotizzò che l'australopiteco fosse morto per un'improvvisa catastrofe naturale.
Le ossa ritrovate erano fratturate. Secondo alcuni studiosi queste erano dovute al normale processo di fossilizzazione, ma lo studio condotto da Kappelman smentirebbe questa teoria. Proprio Donald Johanson però è molto critico su questo studio.
"Antilopi, gazzelle, rinoceronti e giraffe mostrano spesso fratture simili", ha spiegato. "Ma potete stare certi che non sono caduti da un albero, ha detto. Per lui questa tesi quindi rimane una storia come tante altre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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