Cantonata in Grecia, giornalista scambiato per dirottatore libanese

La polizia greca scambia giornalista per un terrorista di Hezbollah; interviene il ministero degli esteri di Beirut

Cantonata in Grecia, giornalista scambiato per dirottatore libanese

La polizia greca pensava di aver individuato e arrestato il terrorista libanese di Hezbollah, Mohammed Ali Hammadi, ma è una cantonata. L'uomo fermato è invece risultato essere un omonimo; lo ha annunciato la polizia in un comunicato. La nota precisa che quello che la polizia pensava fosse Hammadi è in realtà un noto giornalista libanese che non ha nulla a che fare con il gruppo di dirottatori. Secondo fonti locali, il giornalista era stato arrestato in seguito a controlli fatti allo sbarco da una nave da crociera a Mykonos, quando gli agenti avevano notato che nominativo, età e cittadinanza dell'uomo combaciavano con quelli di Hammadi. In difesa del giornalista è intervenuto anche il governo libanese con una lettera inviata all'ambasciata greca a Beirut.

In effetti fin da subito la faccenda era risultata poco chiara, con le autorità greche che non avevano confermato l'arresto e il ministero degli Esteri libanese che aveva da subito reso noto che l'arrestato non era Hammadi, bensì un giornalista dell'autorevole quotidiano in lingua araba As Safir, di nome Mohammed Saleh.

Mohammed Ali Hammadi era a capo della cellula di pirati dell'aria che il 14 giugno 1985 dirottarono il volo Twa 847 con 150 persone a bordo; un'odissea che durò ben 17 giorni, arco di tempo nel quale l'aereo fece spola tra Beirut e Algeri mentre i dirottatori attendevano che venissero attuate le loro richieste, ovvero la liberazione di 700 sciiti libanesi detenuti nelle carceri israeliane e il ritiro dell'esercito con la Stella di David dalla fascia di sicurezza a sud del Libano. Nel corso del dirottamento, il passeggero statunitense Robert Stethem, sommozzatore della Marina, venne ucciso con un colpo di pistola e gettato sulla pista dell'aeroporto di Beirut. Gli Stati Uniti inserirono immediatamente i nominativi dei dirottatori nella black list dei terroristi internazionali ed emanarono gli ordini di arresto.

Nel 1987 Hammadi venne arrestato a Francoforte e trovato in possesso di esplosivo liquido, ma la Germania si rifiutò di estradarlo negli Stati Uniti; venne così deciso di processarlo in loco. Il terrorista fu accusato anche del dirottamento dell'aereo della Twa e dell'omicidio di Stethem e dunque condannato all'ergastolo. Nel novembre del 2005 però un tribunale tedesco decise di rilasciarlo sulla parola e Hammadi fece ritorno in Libano. Washington chiese immediatamente al governo Libanese la sua estradizione ma la richiesta fu vana. Nel settembre del 2006 l'amministrazione Bush rese noto che Hammadi si era unito nuovamente a Hezbollah, mentre nel febbraio del 2007 l'Fbi offriva una taglia da 5 milioni di dollari a chi fornisse informazioni utili alla cattura del terrorista.

Allo stato attuale tre dei dirottatori del volo Twa 847 risultano latitanti (Hasan Izz al-Din, Mohammed Ali Hammadi e Ali Atwa), tutti cittadini libanesi membri di

Hezbollah. Il quarto dirottatore, nonché elemento di spicco di Hezbollah, Imad Mugniyeh, veniva invece ucciso il 12 febbraio 2008 in una misteriosa esplosione a Kafr Sousa, un sobborgo di Damasco. La caccia dunque ricomincia.

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