Fermato su via Tverskaya a Mosca, portato via da un cellulare della polizia, mentre centinaia di manifestanti cercavano di impedirlo. È questa la scena raccontata dalle agenzie di stampa, secondo cui Alexei Navalny, oppositore russo e fino a febbraio certo sfidante di Putin alle prossime presidenziali, è stato arrestato oggi nella capitale.
A Mosca era in corso una manifestazione in cui Navalny, che gode di una grande fama nel Paese, aveva chiesto di protestare contro la corruzione di cui da tempo accusa le istituzioni russe, incluso il primo ministro Dmitri Medvedev, che sostiene abbia costruito un impero con mezzi illeciti, sfruttando una rete di società no-profit.
Le manifestazioni convocate per oggi chiedevano le dimissioni di Medvedev e, si legge in un documento presentato nei giorni scorsi, "il sostegno delle richieste di indagine per i casi di corruzione di alti funzionari russi". In molte delle oltre 80 città in cui gli oppositori avevano chiesto di poter scendere in piazza - sostiene il sito di Navalny - il permesso è stato negato.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito la protesta di Mosca una "provocazione illegale". Nei giorni scorsi Navalny, in un'intervista, aveva dichiarato che - pure se lo avessero arrestato - valeva la pena di manifestare. L'arresto è arrivato.
Tecnicamente bloccato nella sua corsa alle presidenziali da accuse tornate a galla e da
una condanna sospesa a 5 anni per appropriazione indebita, Navalny continua a oggi a farsi sentire. Anche se riuscisse a presentarsi alle prossime presidenziali, le sue chance di impensierire Putin sono estremamente basse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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