Attacchi Copenaghen, fiaccolata di solidarietà. Vilks nascosto in un luogo segreto

La Danimarca è ancora incredula dopo gli attacchi di San Valentino, costati la vita a due persone. Il vignettista sopravvissuto è sotto protezione: "Sono al sicuro"

Attacchi Copenaghen, fiaccolata di solidarietà. Vilks nascosto in un luogo segreto

"Sono sotto protezione - dice il vignettista svedese Lars Vilks scampato all’attentato di Copenaghen sabato scorso -. Nessuno sa dove sono e per questo mi sento molto al sicuro". Intervistato al telefono dal luogo segreto dove lo ha trasferito la polizia danese, ricorda di essere sotto scorta dal 2010, "ma adesso il livello di sicurezza è cresciuto tantissimo". Vills è stato minacciato di morte per aver pubblicato, nel 2007, una vignetta che ritraeva il profeta Maometto con le fattezze di un cane. "Non ho paura dopo l’attentato. Ora sono stato messo sotto una protezione extra di Svezia e Danimarca", ha raccontato il vignettista che resterà "in sospeso", in attesa - ha detto - fintanto che "la situazione si sblocchi".

"Un attacco contro gli ebrei di Danimarca - dice il premier danese Helle Thorning-Schmidt - è un attacco alla Danimarca, a tutti noi". Lo ha detto mentre partecipava alla grande manifestazione per la commemorazione delle vittime degli attacchi dello scorso week end, parlando accanto al centro culturale dove il killer ha sparato sabato sera: "Stasera voglio dire agli ebrei danesi: non siete soli".

La polizia intanto cerca testimonianze che possano accertare la presenza di Omar Abdel Hamid El-Hossein all’Internet caffè PowerPlay Reborn, a Norrebrogade, sabato sera, nell’intervallo di tempo tra i due attacchi, in particolare, tra le 22 e le 22,25. Si cerca infatti di ricostruire se il presunto killer fosse con qualcuno, avesse con se oggetti particolari e in quale direzione sia andato. Lo scrive l’on-line del quotidiano Politiken. Proprio nel tentativo di trovare persone che aiutino a mettere i tasselli in ordine nel mosaico dei movimenti di El-Hossein, le forze dell’ordine hanno diffuso le immagini dell’uomo con gli abiti si presume abbia indossato per tutta la serata.

L’Internet caffè domenica era stato al centro di una vasta operazione di polizia e secondo alcuni presenti erano stati portati via quattro giovani. Ma le forze dell’ordine non confermano. Inoltre non è chiaro se i due giovani, di 19 e 22 anni, la cui custodia in carcere è stata confermata oggi, siano stati arrestati nel raid al PowerPlay Reborn.

"Abbiamo il dovere di utilizzare tutti i mezzi che il Codice Schengen ci dà, ma rimetterlo in questione non aiuta a combattere il terrorismo", scrive su Twitter il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans. "I terroristi - ha aggiunto - vogliono toglierci l’apertura, la libertà, la tolleranza della costruzione europea" e "quello che è preso di mira sono la nostra libertà e i nostri valori".
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