Migranti pestano attivista di sinistra. E lei: "Parigi è il Terzo Mondo"

Dopo l'aggressione Tatiana Ventòse, nota youtuber, ha rivisto le sue idee politiche descrivendo poi la situazione di estremo degrado in cui versa Parigi

Migranti pestano attivista di sinistra. E lei: "Parigi è il Terzo Mondo"

Un'attivista di sinistra francese nonchè nota youtuber, Tatiana Ventòse, è stata picchiata selvaggiamente e senza alcun motivo da un gruppo di nordafricani mentre si trovava nella metropolitana di Parigi. L'aggressione l'ha scossa talmente tanto da averle fatto rivedere radicalmente le sue idee politiche.

Secondo quanto raccontato sui giornali locali dalla stessa Tatiana, 2 ragazzi nordafricani seduti vicino a lei in metropolitana hanno dapprima iniziato a deriderla ed apostroforla con delle pesanti offese, per poi passare alle vie di fatto picchiando l'attivista e minacciandola di stupro. Dopo essersi allontanata con l'aiuto di un passante, la donna ha deciso di andare dalla polizia a denunciare il tutto, ma le 6 ore di attesa l'hanno fatta desistere poichè doveva prima recarsi al pronto soccorso per essere medicata.

Questa tremenda esperienza come detto ha fatto mutare alla ragazza le proprie idee politiche e le ha anche permesso di descrivere la situazione di estremo degrado nel quale vive la sua città: "Parigi è diventata una città del terzo mondo. Le persone che non comprendono questo termine vivono negativamente o in una bolla di privilegio. La situazione è visibile a chiunque abbia gli occhi. Non ho usato questo termine solo in rapporto alla mia aggressione, ma a causa di un sentimento generale di ciò che sta diventando Parigi; quartieri trasformati in baraccopoli; viali cosparsi di immondizia e sacchi di spazzatura sventrati; ratti; l'odore di urina e il resto; gli anziani che prendono cibo dai bidoni della spazzatura nei supermercati; parchi municipali trasformati in campeggi per i senzatetto; atti quotidiani di violenza gratuita (fisica o verbale) da parte di persone che si sentono impunite".

Immancabili infine i soliti commenti triti e ritriti di tutti quelli che abusano della parola "razzismo", alla quale l'ormai ex attivista di sinistra risponde così: "Una grande risata, per iniziare. Da una parte ci sono le persone di sinistra che mi chiamano "razzista" perché ho usato il termine "Terzo mondo" (mentre la caratteristica principale del Terzo mondo è la povertà, non l'etnia) o perché ho detto che i miei aggressori erano arabi. La realtà è che la stragrande maggioranza delle persone mi ha mandato messaggi di sostegno e compassione.

Che siano apolitici, di estrema destra o di estrema sinistra, quali che siano le loro opinioni sull'immigrazione o sulla sicurezza. Sono queste persone che sanno molto bene che insicurezza e inciviltà incidono nella vita di tutti i giorni, perché non vivono in fantasie ideologiche ma nel mondo reale".

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