Un terremoto si è abbattuto sull'Austria. Dopo le elezioni presidenziali che avevano decretato la vittoria dei verdi europeisti sulla destra nazionalista, la Corte Costituzionale ha decretato che il ballottaggio va rifatto. Punto. E a capo. I giudici hanno stabilito che ben 78mila schede sono da considerare invalide e, considerando che lo scarto era di appena 31mila voti, questo significa che il voto è stato falsificato.
Bene. Subito dopo il voto, per primo ilGiornale, avevamo dato notizia delle proteste sui brogli sollevate dal candidato dell'ultradestra Norbert Hofer e dal suo partito, l'Fpo. I sospetti si son rivelati fondati.
I motivi dell'annullamento del voto e i brogli
"Anche se viviamo in una democrazia stabile, grazie a Dio, la meticolosa applicazione delle procedure di voto garantisce la fiducia dei cittadini nei confronti del corretto svolgimento delle elezioni e nella democrazia nel suo insieme", ha commentato il presidente della Corte, Gerhart Holzinger. Il quale si è anche preso la briga di spiegare agli elettori austriaci i motivi della sua decisione. In circa 14 collegi, infatti, i voti degli elettori "per posta" erano stati gestiti in maniera scorretta e alcune persone avrebbero votato in luoghi diversi dalla loro residenza.
Non solo. La Corte Costituzionale ha anche scoperto, e dichiarato illegale, l'invio da parte del Ministero dell'Interno ai media (e alle case di sondaggi) dei risultati elettorali locali mentre le urne erano ancora aperte. Come in Italia, infatti, è vietata la diffusione di sondaggi e risultati prima della fine de processi di voto.
La destra guidata da Hofer ora è certa di poter vincere. Il verde (attuale Presidente) Van der Bellen, lo stesso.
Quello che è certo è che dopo l'esaltazone di molti commentatori sulla possibilità di ripetere il referendum sulla Brexit, la sinistra europea si trova a dover ripetere le elezioni austriache vinte di un soffio. E col rischio di perderle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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