Austria, la destra dilaga e il cancelliere si dimette

La crisi degli immigrati e l'exploit della destra travolge il governo socialdemocratico. Faymann lascia: "Avere la maggioranza del partito non è sufficiente"

Austria, la destra dilaga e il cancelliere si dimette

La ventata euroscettica che ha travolto l'Austria spodesta Werner Faymann. Già nella bufera per la linea presa per gestire l'emergenza immigrazione e per il pugno duro con l'Italia sulla chiusura del valico del Brennero, il cancelliere ha annunciato le dimissioni da capo del governo dopo la batosta subita alle elezioni presidenziali. Una débâcle che non solo ha visto l'exploit dell'ultra destra di Norbert Hofer, ma che ha segnato anche l'uscita dei socialdemocratici dai ballottaggi per la prima volta nella storia politica dell'Austria. Per questo si è dimesso anche da leader del partito, l'Spo.

"Questo governo ha bisogno di ripartire nuovamente con forza". La decisione di Faymann, che guidava il governo del 2008 alla testa di una coalizione con il partito popolare Ovp, arriva dopo un incontro con i leader del partito. Nell'ultimo anno la crisi degli immigrati ha fatto salire nei sondaggi il partito di estrema destra Fpoe, provocando una spaccatura nel partito socialdemocratico fra chi voleva un atteggiamento più rigido contro l'invasione degli extracomunitari e chi era contrario. Nemmeno la nuova e più restrittiva legge sull'asilo e l'avvio della costruzione di una barriera al Brennero non si sono tradotti in nuovi consensi per il governo. Dopo il successo di Hofer al primo turno delle presidenziali, lo scorso 24 aprile, diverse voci si erano alzate nel partito contro Faymann chiedendo le dimissioni. Le pressioni più forti erano arrivate da parte dei sindacati e dall'ala giovanile del partito.

"Avere la maggioranza del partito non è sufficiente", ha fatto sapere il portavoce di Faymann citando lo stesso cancelliere durante una conferenza stampa convocata in fretta.

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