Non erano degli sconosciuti gli uomini che hanno preso di mira il ristorante a Dacca, capitale del Bangladesh, dove sono morti nove italiani, insieme ad altre undici persone.
Lo ha ammesso il ministro degli Interni bengalese Asaduzzaman Khan, confermando che cinque dei sette membri del commando jihadista che ha messo in atto la strage erano noti e che le autorità avevano già cercato di fermarli, senza riuscirci.
Parole accompagnate dalla convinzione che quegli estremisti con il sedicente Stato islamico abbiano poco a che fare e che siano piuttosto membri di Jamaat-ul-Mujahideen Bangladesh, gruppo radicale attivo nel Paese asiatico.
Secondo Khan i giovani killer, tutti di buon famiglia, si rifanno all'ideologia proposta dal sedicente Stato islamico,
ma quest'ultimo non avrebbe una struttura solida nel Paese. Una differenza piuttosto sottile, perché alle spalle di quei jihadisti, nelle foto diffuse dalla propaganda dei terroristi, c'era la bandiera nera del Califfato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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