Baviera, la "quarantena dorata" di re Rama di Thailandia

Sono in pochi in Germania a volere la fine delle sortite turistiche di Rama, che avvengono sì in violazione del lockdown ma aiutano l’industria turistica

Baviera, la "quarantena dorata" di re Rama di Thailandia

Maha Vajiralongkorn, ossia il re Rama X di Thailandia, sta facendo discutere in patria e nel mondo per la “quarantena dorata” che sta attualmente trascorrendo sulle Alpi bavaresi. Il sovrano, noto per stravaganze come la decisione di nominare ufficiale dell’esercito di Bangkok il suo cagnolino, ha infatti scelto di rimanere in “isolamento” nel Land tedesco, alloggiando in un lussuoso chalet e affittando per i suoi oltre cento servitori un imponente albergo a quattro stelle. L’amore del monarca per tale regione alpina, in particolare per i panorami che contornano il lago Tegernsee, è scoccato nel 2007, quando egli fu costretto a recarsi in Baviera per ricevervi delle cure mediche.

Nello chalet sul lago in questione, Rama, riporta il Corriere della Sera, risiede insieme alle sue 20 concubine, organizzate come un reggimento militare e tutte con indosso uniformi, gradi e mostrine. Quanto alle centinaia di attendenti e servitori del re, il loro lussuoso albergo a quattro stelle dista una trentina di chilometri dal Tegernsee, è ubicato nel comune di Garmisch-Patenkirchen ed è chiamato Hotel Sonnenbichl. Lo stesso consiste in un maestoso edificio d’epoca già usato dall’esercito nazista come ospedale militare.

Tuttavia, il sovrano non ha finora mostrato alcuna intenzione di rispettare in maniera rigorosa le restrizioni agli spostamenti individuali in vigore in Germania al fine di prevenire i contagi da coronavirus. Rama, precisa il quotidiano di via Solferino, sta infatti letteralmente “abusando della pazienza” delle autorità bavaresi e federali.

Nonostante le limitazioni ai movimenti di persone, “Sua Altezza si muove tanto”. La testata denuncia appunto il fatto che il monarca viola il lockdown non solo facendo la spola tra il suo chalet sul lago Tegernsee e l’albergo di Garmisch-Patenkirchen in cui alloggia il suo seguito, ma anche utilizzando il suo jet privato per fare capatine ora in una città tedesca ora in un’altra.

A bordo del suo aereo personale, la testa coronata asiatica ha infatti girato in lungo e in largo per il territorio federale, atterrando, per turismo, prima a Dresda, poi a Lipsia, quindi a Hannover.

Un’ulteriore dimostrazione della scarsa volontà di Rama di rispettare il divieto di spostamenti vigente in Germania ha coinciso con il suo momentaneo rientro in Thailandia, avvenuto la scorsa settimana.

In quell’occasione, spiega il giornale milanese, la Thai Airways, ossia la compagnia aerea nazionale di Bangkok, aveva momentaneamente derogato alla sua politica di sospensione di ogni collegamento con l’Europa mettendo a disposizione del capo di Stato un aereo speciale per rientrare in patria dalla Baviera.

Alla base del ritorno-lampo del monarca in Asia vi era il fatto che quest’ultimo doveva presenziare lì alle celebrazioni del Chakri Memorial Day, che sarebbe una festività locale in cui si ricorda la fondazione della dinastia a cui appartiene Rama.

Un istante dopo la conclusione dei festeggiamenti, il re era già in volo per tornare nel suo buen retiro sul Tegernsee, dove lo aspettavano le 20 concubine e dove sarebbe giunto non prima di atterrare all’aeroporto di Zurigo e di destare nuovamente scandalo nell’opinione pubblica tedesca per i suoi continui via-vai in barba alle restrizioni anti-contagio.

In particolare, evidenzia il CorSera, il ritorno in Germania della testa coronata thailandese dopo la sua sortita-lampo a Bangkok ha palesemente violato le disposizioni tedesche che impongono ai cittadini provenienti da Paesi extra-Ue di entrare in territorio teutonico soltanto in base a “ragioni urgenti”.

Nonostante l’assenza di motivazioni di estrema necessità dietro il viaggio Bangkok-Tegernsee compiuto da Rama la scorsa settimana, il ministero degli Esteri di Berlino, rimarca il giornale meneghino, ha preferito non pronunciarsi sullo spostamento internazionale incriminato.

Del resto, sottolinea il medesimo organo di informazione, sono pochi in Germania a volere mettere fine ai viaggi del monarca in lungo e in largo per la Baviera e nel resto del territorio federale.

Le capatine turistiche della testa coronata, con centinaia di servitori al seguito, stanno infatti assicurando ossigeno all’industria turistica tedesca, duramente colpita dal crollo delle prenotazioni vacanziere dovuto all’epidemia di Covid-19.

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