Presi due jihadisti belgi al confine con l'Italia

Le mani della jihad sul Belgio per colpire tutta l'Europa: "Volevano decapitare ostaggi". Blitz e perquisizioni a tappeto

Presi due jihadisti belgi al confine con l'Italia

Controlli a tappeto in Francia, Germania e Belgio, mentre la leader del Front National, Marine Le Pen, chiede la "sospensione immediata degli accordi di Schengen". Due jihadisti belga sono stati arrestati in Francia mentre fuggivano dai raid della polizia contro una cellula islamista. I due erano diretti in Italia secondo quanto rivelato dalle fonti di polizia. I due indagati hanno lasciato il Belgio poco dopo il blitz di ieri nella cittadina di Verviers, mirato a sventare un imminente attacco terroristico che avrebbe dovuto colpire le forze dell'ordine. Sono stati arrestati a Chambery mentre si preparavano ad entrare in territorio italiano. "Stavano passando il confine nel momento in cui le guardie di frontiera hanno ricevuto le informazioni dal Belgio e sono stati arrestati" ha dichiarato una fonte di polizia ad Afp. La cellula jihadista sgominata ieri in Belgio disponeva di un arsenale di kalashnikov, esplosivo, munizioni, oltre ad apparati di comunicazione e uniformi di polizia.

Nelle scuole della capitale d' Europa, Bruxelles, l'insegnamento della religione musulmana, già tre anni fa, superava per numero di studenti quello della religione cattolica. E questo la dice lunga. Bruxelles è la città più islamizzata del vecchio continente, con il 25 per cento della popolazione (300 mila persone) che professa la religione di Maometto. Con l'aggressiva campagna mediatica del nuovo Califfato islamico del Levante ed i video delle decapitazioni diffuse in rete per tutta l'estate, il corridoio di terroristi dall'Europa all'Asia è sensibilmente aumentato. E, forse, aumenterà ancora.

A Bruxelles l’allarme è altissimo. "Le operazioni sul campo sono terminate - ha dichiarato Didier Reynders alla televisione belga i-Télé - adesso stiamo esaminando i dati." Parole che arrivano dopo la vasta operazione antiterrorismo di ieri che si è conclusa con la morte di due presunti jihadisti, sembrerebbe arrivati dalla Cecenia e dal Marocco, e con l'arresto di un terzo, rimasto ferito, che stavano pianificando un attentato contro le forze dell'ordine "per oggi, o al più tardi domani". Come ha dichiarato il procuratore Eric Van Der Sypt durante una conferenza stampa a Bruxelles. Il pericolo, ha spiegato, era imminente, "questione di ore", e questo ha spinto la polizia ad accelerare l'operazione.

Un uomo, sembrerebbe ubriaco, è stato arrestato ieri nella metropolitana di Bruxelles. Secondo quanto riportato dai media belga, l'uomo al momento dell'arresto gridava "Allahu akbar" ("Dio è grande"). Un altro uomo è stato inoltre arrestato all'aeroporto nazionale di Bruxelles nel sobborgo di Zaventem.

La cellula jihadista sgominata ieri aveva un unico obiettivo, quello di scioccare il Belgio ferendo al cuore la polizia. Secondo il sito online di informazione La Derniere Heure, solitamente molto ben informato, il gruppo di estremisti rientrati dalla Siria voleva rapire e decapitare una personalità, probabilmente una personalità di spicco o un alto funzionario di polizia. Il loro obiettivo, azzarda il giornale in base alle sue fonti, era il nuovo edificio della polizia federale a Bruxelles. "Al momento non possiamo dire che ci siano collegamenti tra la presunta cellula jihadista di Verviers e gli attacchi terroristici in Francia", è quanto emerge dalla Procura federale di Bruxelles. Vengono smentiti anche i legami dell'operazione condotta ieri sera, con l'uomo arrestato a Charleroi, che nei giorni scorsi si era costituito dicendo di aver venduto armi e un'auto a Ahmedi Coulibaly, autore dell'attentato sanguinario al supermercato kosher

Da anni sono presenti nella capitale d’Europa gruppi estremisti come Sharia4Belgium. Un’organizzazione salafita radicale che attraverso il suo portavoce Abu Imran più volte ha attaccato la democrazia europe chiedendo che il Belgio diventasse uno stato islamico. Già all'inizio dell’ aprile 2010, l’allora ministro degli Interni belga, Annemie Turtelboom, aveva ordinato il monitoraggio del sito web dell'organizzazione. E, sebbene Sharia4Belgium finì in tribunale per istigazione all’odio, né l'organizzazione, né i suoi membri sono stati condannati. Il suo fondatore, dopo aver avuto condanne per altri reati, nel 2012, è stato nuovamente arrestato ad Anversa per incitamento all'odio verso i non musulmani. Il 7 ottobre 2012, Sharia4Belgium annunciò sul proprio sito web di aver sciolto l’organizzazione.

Ancora attivo, invece, la sorella britannica di Sharia4Belgium, guidata dal predicatore radicale Anjem Choudary.

Fondato di movimenti come Sharia4Uk e al Muhajiroun (entrambi banditi), ha sempre avuto parole durissime per l’Europa: "I governi occidentali sono contenti di sacrificare libertà e diritti quando complici di torture e rendition o quando limitano la libertà di movimento ai musulmani, sotto le mentite spoglie della difesa della sicurezza nazionale".

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