"Abbiamo segnali molto chiari". Il governo belga ha revocato il permesso di soggiorno all'imam della Gran Moschea di Bruxelles, Mohamed N'diaye Galaye, perché è considerato "radicalizzato" e praticante del salafismo. Un misura che va a colpire la più grande autorità religiosa della comunità islamica belga. E adesso il governo vuole vederci chiaro sui flussi finanziari legati alle mosche. Che, in quella di Bruxelles, piovono direttamente dall'Arabia Saudita.
Il clamoroso annuncio del ministro per l'Asilo e la politica migratoria Theo Francken è arrivato in una intervista a Bel RTL. "Abbiamo segnali molto chiari secondo i quali si tratta di un salafita, molto radicalizzato, conservatore e pericoloso per la nostra società e per la sicurezza nazionale", ha spiegato il ministro riferendosi all'imam della moschea più importante del Paese.
Francken ha aggiunto che il ministero della Giustizia "intensificherà i controlli" sui flussi finanziari legato alle moschee del Paese, che in molte occasioni provengono da Paesi arabi. Nel caso della Gran Moschea di Bruxelles, i finanziamenti provengono dall'Arabia Saudita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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