Kate del Castillo, l’attrice diventata celebre nel mondo per avere fatto da tramite a Sean Penn per la polemica intervista con “El Chapo”, è nei guai. Il sospetto degli inquirenti è che abbia lavato denaro sporco del cartello di Sinaloa per creare, il 10 settembre 2014, la Tequila Honor LLC, azienda di sua proprietà con sede in Delaware, noto ed intoccabile paradiso fiscale “made in Usa”.
Secondo il quotidiano messicano El Universal, un mese esatto prima della nascita della Tequila Honor LLC iniziava il carteggio tra la bella Kate e la bestia “El Chapo” il quale, a detta dei rapporti dell’intelligence sulle due sponde del Rio Bravo, proprio in Delaware voleva lavare parte dei suoi soldi sporchi.
Ieri la Procura Generale del Messico ha confermato l’interrogatorio, durato 4 ore, dell’avvocato che, in nome di Kate del Castillo, ha depositato i marchi di tequila Honor del Castillo, Redención, Reflexión ed Afilado all’istituto brevetti messicano.
Il problema, tuttavia, è che sul fronte Delaware non è chiaro chi, oltre a Kate, siano gli altri azionisti della Tequila Honor LLC.
L’attrice è già stata citata due volte a presentarsi per altrettanti interrogatori dal pubblico ministero che sta conducendo le indagini a Città del Messico.
Per la cronaca una bottiglia di Honor del Castillo era stato l’omaggio di Kate ad “El Chapo” latitante durante l’intervista di Penn, mentre agli avvocati del boss di Sinaloa l’attrice aveva inviato in precedenza via web parecchio materiale aziendale e pubblicitario.
Gli inquirenti vogliono interrogarla per sapere il perché di queste spedizioni e chi sono i soci di del Castillo in Delaware.
Lei, però, al momento non intende muoversi da Los Angeles, dove vive essendo anche cittadina statunitense, e si giustifica così: “in Messico vogliono criminalizzarmi”.
Sarà ma di sicuro c’è che dopo avere interpretato il ruolo di una boss del narcotraffico nella telenovela La Reina del Sur - visione vietata in Venezuela perché considerata troppo elogiativa dei narcos – Kate era assurta agli onori delle cronache per le sue pubbliche dimostrazioni d’affetto nei confronti del boss di Sinaloa.
Ora l’ipotesi di fare business con “El Chapo” in Delaware la mette in guai seri quasi quanto quelli della giovane deputata, Lucero Guadalupe Sánchez López, accusata di essere una delle tante amanti dell’inesauribile Joaquím Guzmán e di aver passato con l’allora boss latitante l’ultimo Capodanno.
L’onorevole 24enne di Sinaloa è stata interrogata ieri per 22 ore e si è dimessa dal suo partito, il Pan.
Adesso gli inquirenti si stanno concentrando sul suo ex marito, freddato tempo fa da una raffica di Ak-47 in circostanze non del tutto chiare.
Resta nell’aria una domanda, nell’aria: ma che ci farà “El Chapo” alle donne?
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