Un "attacco mirato" ha colpito un ospedale gestito da Medici senza frontiere a Frandala, nel Kordofan meridionale. Un bombardamento lanciato dall'aviazione del Paese, che ha causato due feriti (un paziente e un operatore) e danni alla struttura lo scorso 20 gennaio.
Marc Van der Mullen, capo della missione Msf in Sudan, ha condannato i fatti, avvenuti "nell’ambito di una strategia specifica per terrorizzare la comunità". Al momento dell'attacco si trovavano nell'ospedale 150 persone. Sono tredici le bombe che sono esplose nell'area della struttura e appena al di fuori.
La regione è colpita da bombardamenti mirati, a causa della guerra tra le autorità statali e i ribelli delle montagne di Nuba, che impediscono di portare avanti in modo regolare attività mediche e priva la popolazione locale di un accesso sicuro alle strutture.
Un primo
bombardamento a Frandala già nel giugno 2014, quando fu ucciso un paziente, ci furono feriti e l'ospedale fu molto danneggiato. Il governo, già allora, era consapevole della presenza della struttura medica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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