Soluzioni antiche e armi "creative": così combattono i soldati in Ucraina

Sul campo di battaglia non vengono usati solo apparecchiature innovative. E spuntano i delfini addestrati per proteggere la flotta russa

Soluzioni antiche e armi "creative": così combattono i soldati in Ucraina

In questi oltre due mesi di conflitto militare tra Ucraina e Russia non sono ovviamente mancate le versioni di propaganda, che miravano a far passare il messaggio di un utilizzo massiccio di armi innovative e super efficienti. In realtà il ricorso a strumenti moderni è stato accompagnato anche da apparati antichi e in alcuni casi è stato necessario ricorrere a una serie di soluzioni "creative", che si sono rivelate comunque efficaci per provvedere alla specifica necessità in quella determinata situazione. Il Corriere della Sera ha fatto diversi esempi, dai missili ai droni passando per le mitragliatrici.

Cannoni e bombe

Non può passare inosservato il cannone americano M777, da 155 mm, che è stato spedito a Kiev: è capace di colpire con buona precisione pure i bersagli lontani decine di chilometri grazie a radar specifici, può vantare una gittata di 18 miglia ed è in grado di tirare 4 colpi al minuto se i soldati sono ben addestrati. Dal loro canto i russi stanno impiegando, tra le altre cose, missili da crociera e terra-terra.

Ma a preoccupare in misura maggiore sono le bombe a caduta libera non guidate, a cui i russi si sono affidati in diversi casi nel corso degli ultimi sviluppi. Questo rappresenta un pericolo drammatico per la popolazione civile in quanto strumenti del genere riducono la capacità di controllo e aumentano il rischio di vittime tra i civili.

Mitragliatrici e fucili

I militari ucraini stanno utilizzando operativamente anche la mitragliatrice Maxim, già usata nel corso della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Inventata dall'americano Hiram Maxim che la ideò nel 1884, è stato il primo modello funzionante di arma automatica portatile. Nel conflitto militare c'è spazio anche per fucili Mosint Nagant (prodotto tra il 1891 e il 1959), blindati M113 e carri armati T-72 (di origine sovietica, sviluppato negli anni Sessanta). Le forze di Kiev hanno trasformato il classico Kalashnikov in una nuova versione, il fucile d'assalto Malyuk.

I droni

Le novità tecnologiche si confermano anche per quanto riguarda i droni Dji, utilizzati principalmente "per ricognizione e avanscoperta di piccoli nuclei". Con la versione professionale si può usufruire di opzioni certamente comode in tempi di guerra, come camere termiche e precisione centimetrica "che permette di guidare il tiro d'artiglieria". Un'ulteriore possibilità è relativa a canali sul telecomando per dispositivi di rilascio (granate, bombe).

I delfini

Sembra una notizia stravagante e bizzarra, ma è quanto viene riferito dall'Istituto navale degli Stati Uniti: la Russia si starebbe servendo anche di delfini addestrati per difendere la flotta del Mar Nero.

Immagini satellitari avrebbero individuato due recinti di delfini posizionati all'ingresso del porto di Sebastopoli, in Crimea, la principale base navale russa del Mar Nero. Nello specifico i delfini sarebbero stati addestrati dai russi per contrastare eventuali attacchi da parte di sommozzatori. Dunque i due mammiferi avrebbero lo scopo di difendere la flotta da attacchi sottomarini.

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