Colpita alla nuca da un proiettile sparato dalla polizia. È morta così una bimba brasiliana di 8 anni, rimasta coinvolta in una sparatoria in una favela di Rio de Janeiro. E ora, sono centinaia le persone che manifestano per le strade della capitale.
"La vita nelle favelas conta" e "Smettetela di ucciderci" erano alcune delle scritte che riempivano gli striscioni dei manifestanti. La protesta, condivisa anche da poltici e attivisti, è rimbalzata sui social: al centro delle accuse è finito il nuovo governatore Wilson Witzel, che ha deciso di tenere il pugno di ferro. Infatti, da quando il governatore ha assunto l'incarico, il numero dei morti durante le operazioni di sicurezza è cresciuto notevolmente: tra gennaio e agosto sono stare 1.249 le persone uccise, secondo i dati riportati da AdnKronos. Nelle zone più povere, le operazioni di polizia sono più frequenti a causa delle gang di narcotrafficanti che operano nelle favelas.
Lo scorso venerdì, la piccola Agatha era in compagnia della madre, a bordo di un camioncino, quando un proiettile l'ha colpita. La bambina è morta poco dopo il ricovero in ospedale.
La famiglia della piccola sostiene che i poliziotti stessero dando la caccia a un motociclista al momento della tragedia, mentre le forze dell'ordine brasiliane hanno dichiarato che era in corso una sparatoria con una banda di criminali. Sull'episodio è stata aperta un'inchiesta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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