Anis Amri, il tunisino che compie oggi 24 anni, e che è ricercato dalle forze di sicurezza di tutta Europa per la strage di Berlino, era arrivato nella Germania della Willkomenskultur nel luglio del 2015. E in Germania, aveva presentato la sua richiesta di asilo come hanno fatto centinaia di migliaia di rifugiati arrivati nel Paese. Peccato, però, che Amri, fosse stato già condannato a quattro anni in Italia.
Che Amri non fosse un profugo ma un elemento radicalizzato e pericoloso, lo sapevano anche a Washington. Secondo le rivelazioni apparse oggi sul New York Times, infatti, il tunisino era "già stato nei radar dalle agenzie di intelligence americane". Il quotidiano statunitense, che cita funzionari dell’intelligence di Washington, scrive che il nome di Anis Amri era inserito nella “no-fly list” degli Stati Uniti. Ovvero, nella lista delle persone alle quali è proibito imbarcarsi su i voli di linea da e per gli Stati Uniti. L’intelligence americana, quindi, già conosceva Amri. Aveva cercato sul web istruzioni per fabbricare ordigni artigianali, scrive, infatti, il New York Times, citando un funzionario dell’intelligence statunitense. Almeno una volta, inoltre, rivelano gli 007 Usa, Amri aveva usato il servizio di messaggistica Telegram, per comunicare con lo Stato Islamico.
Ancora una volta, quindi, come in Francia e in Belgio, i servizi di sicurezza europei hanno fallito. Ancora una volta un difetto nello scambio di informazioni, come a Bruxelles e Parigi, ha portato all’ennesima strage compiuta da personaggi già noti alle autorità e alle intelligence di altri Paesi. Che l’Isis avesse in programma di usare i propri “soldati” per colpire soprattutto in Germania, inoltre, non era una novità per i servizi di sicurezza tedeschi. Ad agosto, un’inchiesta dello stesso quotidiano statunitense, aveva riportato le parole di Harry Sarfo, un jihadista “pentito”, ex membro delle forze speciali dell’Isis, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Brema. L’ex jihadista aveva rivelato alle autorità come l’Isis disponesse di un vero e proprio servizio segreto incaricato di formare ed addestrare in Siria ed in Iraq una rete di attentatori da inviare in Europa per compiere attentati in territorio europeo. L’uomo confessò che al tempo, l’Isis, stesse cercando e reclutando, soprattutto, volontari da inviare in Germania.
Proprio Amri, secondo il Der Spiegel, si sarebbe offerto, otto mesi fa, come kamikaze. E le autorità preposte alla sicurezza in Germania, secondo il quotidiano tedesco, lo sapevano. Der Spiegel fa, infatti, riferimento ad alcune intercettazioni telefoniche del jihadista tunisino, comparse in un'indagine.
Parlando con un islamista monitorato dai servizi di sicurezza tedeschi, Amri si sarebbe offerto come kamikaze e avrebbe chiesto all'uomo come procurarsi delle armi. Ma le dichiarazioni, secondo quanto riferisce lo Spiegel, sarebbero state contorte e non ritenute perciò sufficienti per l'arresto dell'uomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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