Un passato in Italia, dove ha giocato a Verona, un presente da capitano della nazionale, un futuro con qualche problema in più con gli Stati Uniti. Questo è Rafael Márquez, campione del calcio messicano che da ieri figura in un elenco di persone sanzionate ufficialmente da Washington. La ragione è sin troppo semplice: secondo gli Stati Uniti chi fa parte della lista, Márquez incluso, nasconde legami con il mondo del narcotraffico.
L'accusa nei confronti del calciatore è quella di avere fatto da prestanome per un traffico in cui sono coinvolte almeno 21 persone e 42 società e che fa capo a Raúl Flores Hernández, ras del narcotraffico attivo principalmente nelle zone di Guadalajara e Città del Messico. A Márquez, che con Hernández "si conosce da molto tempo" sarebbero stati intestati beni e proprietà per nasconderne l'origine. E a collegarli ci sarebbe anche una scuola calcio.
Treasury sanctions longtime Mexican Drug Kingpin Raul Flores Hernandez and his vast network: https://t.co/3QRsWmX7Xq pic.twitter.com/3HdrQu5Qhz
— Treasury Department (@USTreasury) 9 agosto 2017
Tra i nomi presi di mira dagli Stati Uniti anche quello del cantante 34enne Julión Álvarez. Un circostanza spiacevole per il presidente Enrique Peña Nieto, che soltanto lunedì mattina aveva pubblicato su Instagram una foto in cui era ritratto proprio con Álvarez e con il governatore del Chiapas, Manuel Velasco Coello, mentre visitavano il Cañón del Sumidero con una guida locale.
La foto sul profilo del presidente
messicano è sparita dopo la pubblicazione delle nuove sanzioni decise dal ministero del Tesoro. Troppo tardi perché gli utenti non se ne accorgessero, tanto più che l'immagine si trovava anche sul sito del governo regionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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