Casa di moda Usa vende prodotti decorati con immagini di Auschwitz. È polemica

Dopo avere ricevuto feroci critiche, l’azienda Red Bubble ha alla fine deciso di ritirare dal mercato gli articoli che richiamano Auschwitz

Casa di moda Usa vende prodotti decorati con immagini di Auschwitz. È polemica

Una casa di moda americana ha in questi gironi suscitato forti polemiche a livello internazionale per avere ideato dei capi d’abbigliamento decorati con “immagini di Auschwitz”.

L’azienda tessile Red Bubble, che si è sempre presentata all’opinione pubblica come votata a dare visibilità alle creazioni di “stilisti indipendenti”, ha recentemente lanciato sul mercato Usa delle minigonne sulle quali campeggiano immagini in bianco e nero dell’entrata principale del lager nazista. Oltre a tale articolo, in vendita sul sito web della casa di moda al prezzo di 30 dollari, la ditta sta pubblicizzando anche altre creazioni controverse.

Sempre sul sito ufficiale di Red Bubble è infatti possibile comprare dei cuscini con impresse sopra delle foto della linea ferroviaria un tempo percorsa dai convogli carichi di ebrei diretti al campo di concentramento in questione (in vendita a 34 dollari l’uno), nonché delle borse decorate con foto del filo spinato che ancora cinge tale teatro di eventi drammatici (al prezzo di 12 dollari).

Le creazioni degli stilisti dell’azienda americana hanno subito indignato la comunità ebraica mondiale. Il World Jewish Congress ha infatti emesso una nota di condanna nei confronti della trovata della casa di moda, affermando che gli articoli pubblicizzati sul sito di quest’ultima costituirebbero una “palese mancanza di rispetto” nei confronti delle vittime della tragedia consumatasi all’interno delle mura del lager nazista.

Non meno forti sono stati i toni utilizzati dalla direzione del memoriale di Auschwitz-Birkenau. Il comunicato emesso ultimamente dai sovrintendenti del luogo della memoria in merito all’iniziativa di Red Bubble recita: “I responsabili di questa casa di moda stanno attuando una strategia di marketing assolutamente rivoltante. Sfruttare immagini di Auschwitz per attirare potenziali clienti è un grave insulto verso i quasi due milioni di individui trucidati nel campo di concentramento.”

Dopo avere ricevuto tali critiche, l’azienda Usa incriminata ha presentato, tramite il proprio

account Twitter, scuse ufficiali a tuti coloro che si sono sentiti urtati dalla controversa iniziativa, assicurando contestualmente l’immediato ritiro dal mercato degli articoli decorati con foto del lager.

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