Caso Khashoggi, un rapporto Onu accusa direttamente Mohammed Bin Salman

L'inviata speciale dell'Onu Agnes Callamard, ha presentato un rapporto in cui si parla di "precise responsabilità" del principe ereditario saudita in relazione all'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi

Caso Khashoggi, un rapporto Onu accusa direttamente Mohammed Bin Salman

Si torna a parlare del caso riguardante Jamal Khashoggi, il giornalista saudita scomparso all’interno del consolato saudita di Istanbul lo scorso 2 ottobre. Da allora l’unica tragica certezza riguarda la sua triste sorte: Khashoggi infatti sarebbe rimasto vittima di un complotto ordito dalle forze di sicurezza saudite.

Il giornalista è una delle voci più critiche nei confronti del principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman, figlio del sovrano Re Salman. Per questo da diversi mesi viveva negli Usa, lì dove scriveva nelle colonne del Washington Post.

Le ultime immagini che si hanno di Kashoggi riguardano proprio l’ingresso all’interno del consolato di Riad ad Istanbul. Dopo settimane di smentite e depistaggi, alla fine anche l’Arabia Saudita in quello stesso mese di ottobre ha dovuto ammettere che il giornalista è stato ucciso dentro la propria rappresentanza diplomatica.

Ed ovviamente il caso è divenuto politico: in varie parti del mondo si sono svolte manifestazioni contro il governo saudita, la circostanza ha messo in imbarazzo gli stessi Stati Uniti, il cui presidente Donald Trump appare uno stretto alleato nella regione di Mohammad Bin Salman.

Sull’accaduto esistono sostanzialmente due versioni e due distinti procedimenti. Da un lato vi è quello condotto a Riad, che individua la responsabilità nelle azioni compiute da alcuni membri dei servizi di sicurezza sauditi. Per cinque di loro, in particolare, è stata chiesta la condanna a morte: secondo la tesi dell’accusa, le loro azioni sono state svolte all’insaputa del principe Mohammad Bin Salman. Un modo dunque per evitare di smentire l’evidente responsabilità di una parte degli apparati di sicurezza sauditi e, al contempo, discolpare il principe ereditario.

Ma vi è poi un’inchiesta mandata avanti dalle Nazioni Unite. Dal palazzo di Vetro, in particolare, nei mesi scorsi si nomina una relatrice speciale individuata nella persona di Agnes Callamard, il cui incarico è quello di realizzare un rapporto e provare a chiarire le dinamiche ruotanti attorno l’omicidio Kashoggi.

Ed il rapporto di Agnes Callamard tira in ballo proprio il principe ereditario: “Ci sono indizi credibili sulle responsabilità del principe Mohammad Bin Salman sull’omicidio”, si legge tra le 100 pagine di relazione presentate all’Onu.

Per Callamard, che chiede dunque di indagare sul numero due del governo saudita, quello di Kashoggi “è un crimine internazionale del quale lo Stato dell'Arabia Saudita è responsabile in base alle leggi internazionali sui diritti umani”.

Adesso si cerca di capire quali saranno le prossime mosse dell’Onu e se il rapporto cambierà la percezione dell’omicidio anche a livello internazionale. Fino ad oggi infatti, a parte qualche iniziativa singola come quella tedesca di sospendere la fornitura di armi ai sauditi (solo parzialmente applicata), non sono mai emerse posizioni od azioni di precisa condanna nei confronti del governo di Riad o dello stesso Mohammad Bin Salman.

Di certo, sotto il profilo politico, la reazione dell’inviata speciale dell’Onu è

destinata inevitabilmente a far discutere. Negli stessi Stati Uniti diversi deputati, sia democratici che repubblicani, già nei mesi scorsi mostrano insofferenza sullo specifico rapporto che Washington ha con Mohammad Bin Salman.

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