Catalogna, tutte le mosse di Madrid per disinnescare la mina Barcellona

Il referendum della Catalogna ha ormai spaccato letterealmente la Spagna. Ma Madrid ha diverse "armi" per bloccare il processo indipendentista

Catalogna, tutte le mosse di Madrid per disinnescare la mina Barcellona

Il referendum della Catalogna ha ormai spaccato letterealmente la Spagna. Madrid, è chiaro il messaggio dei primi giorni post-voto, le proverà tutte per impedire che l'indipendenza della Catologna diventi realtà. Le parole di Re Filippo hanno di fatto confermato l'asse governo-Casa Reale sulla linea della fermezza che di fatto metterà in campo tutte le forze per bloccare le mire indipendentiste. E le frecce nell'arco di Madrid sono tante. La più forte è quella dell'articolo 155 della Costituzione che parla chiaro soprattutto sul fronte delle Ragioni Autonome spagnole: "Se una comunità autonoma non adempie agli obblighi che la Costituzione o altre leggi impongono, o agisce in modo grave per l'interesse generale della Spagna, il governo, su richiesta del presidente della Comunità autonoma e, in caso sia disattesa, con l'approvazione a maggioranza assoluta del Senato, può prendere le misure necessarie per obbligare quella comunità a rispettare quegli obblighi o a proteggere l'interesse generale". Parole chiare che andranno nella direzione del blocco totale del processo indipendentista. A questo punto la Costituzione spagnola si fa più cara nbel secondo comme dell'articolo 155: "Per l'esecuzione delle misure previste nel precedente capoverso, il governo può dare istruzioni a tutte le autorità della delle comunità autonome". È questo dunque il punto focale della questione Catalogna, Madrid di fatto si prepara a "commissariare" la Regione. E su questo punto la mossa che mobilita Madrid scatterà l'1 ottobre, la data in cui il Parlamento catalano voterà l'indipendenza. Ad annunciarlo è stato il partito autonomista del Cup che ha spiegato i passi verso l'indipendenza: il presidente della Gneralitat in Aula leggerà i risultati del referendum per poi passare subito al voto per l'indipendenza. Un gesto forte che accompagna lo sciopero generale di ieri. E adesso Madrid ha annunciato che "ad ogni azione illegale seguirà una risposta legale. Un dialogo con i catalani sarà possibile solo dopo nuove elezioni", hanno fatto sapere fonti dell'esecutivo spagnolo. Dunque l'obiettivo è porre da parte la parentesi di Pidguemont per poi trattare. Nel mezzo l'articolo 155: l'arma più potente (e rischiosa) che potrà usare Madrid. Va ricordato che Madrid potrebbe anche scegliere la strada che porta all'invio di truppe, ma per il moemnto questa pare la via meno probabile. Inoltre con decreto reale il governo potrebbe assumere ampi poteri senza dover passare dal Parlamento per tutelare la sicurezza nazionale.

Infine non bisogna dimenticare anche la cybersicurezza: una guerra in silenzio che può portare Madrid a controllare ad esempio acqua, elettricità e trasporti in tutta la Catalogna. Il braccio di ferro è appena cominciato...

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