Cecenia, tornano i processi per "stregoneria"

Le autorità islamiche locali hanno bollato come stregoneria i precetti medici della tradizione contadina, ordinando l'arresto di alcuni anziani

Cecenia, tornano i processi per "stregoneria"

In Cecenia alcune persone sono state incarcerate con l’accusa di stregoneria.

In base a quanto riporta la Bbc, degli individui anziani, due donne e un uomo, sono stati infatti arrestati, nella città di Urus-Martan, a sudovest della capitale dell’entità federata Groznyj, perché sospettati di praticare la magia nera e di intrattenere “rapporti con i demoni”. L’arresto è avvenuto con grande sfoggio di telecamere, in quanto l’irruzione delle autorità nel “covo” degli indiziati ha goduto di una costante copertura mediatica da parte di ChGTRK, televisione pubblica locale.

I reporter hanno mandato in onda in tempo reale gli attimi in cui la polizia elencava ai sospettati di stregoneria i capi d’imputazione formulati a carico di questi ultimi. I cameramen hanno quindi puntato i loro obiettivi sull’“armamentario malefico” di cui disponevano gli anziani individui, consistente in “ossa di pollo, alambicchi, bambole, pergamene recanti formule magiche”, ossia tutti strumenti intesi a mettere a punto “sortilegi”.

A detta dell’emittente americana Radio Free Europe, le due donne e l’uomo arrestati si chiamerebbero, rispettivamente, Zina Chakayeva, Maya Zilbukharova e Tagir Mutayev. Le indagini nei confronti dei presunti fattucchieri, spiega lo stesso organo di informazione, sono state coordinate dal chierico islamico Adam Elzhurkayev, responsabile dell’Islamic Medical Institute, ente religioso incaricato di combattere nella repubblica autonoma i comportamenti e le teorie contrari ai precetti musulmani. In Cecenia vige infatti una rigida legge coranica, tutelata e propugnata da Ramzan Kadyrov, presidente dell’entità federata e fautore di una lettura integralista della sharia.

L’incriminazione per stregoneria dei tre soggetti ha subito indignato gli attivisti per i diritti umani e numerosi internauti, che hanno gridato al “ritorno al Medioevo. I critici della linea dura voluta dalle autorità cecene hanno quindi definito pienamente legittima l’attività condotta dalle persone arrestate, in quanto queste non avrebbero fatto altro che preparare rimedi contro il malocchio e coltivare l’antica medicina tradizionale delle campagne.

Le autorità islamiche avrebbero quindi scambiato per “arte satanica” e per “evocazioni degli spiriti maligni” i dettami della cultura contadina, secondo cui la maggior parte dei malanni fisici va fronteggiata mediante “immersioni nel brodo di pollo”, “abbruciamento di erbe aromatiche” e “lettura a voce alta di litanie”.

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