"Cercavano la straniera". Le prime testimonianze sul rapimento di Silvia

I banditi avrebbero detto alla ragazza italiana: "Vogliamo soldi, non ti faremo male"

"Cercavano la straniera". Le prime testimonianze sul rapimento di Silvia

Cercavano "la straniera". Secondo il racconto di alcuni testimoni, i banditi che hanno rapito la 23enne Silvia Costanza Romano in Kenya avrebbero dato vita a un'azione mirata nei confronti della cooperante italiana.

"Sono arrivati sei uomini che chiedevano di uno straniero" - ha raccontato un residente del piccolo villaggio di Chakama, a circa 60 km da Malindi. "Ho detto loro che era uscita, hanno iniziato a discutere, dicendo che l'avevano vista un casa. E' stato allora che ho mostrato loro dov'era". Un altro testimone ha riferito che il commando ha lanciato un ordigno, o forse un petardo, durante l'attacco nei pressi del mercato del villaggio. "C'è stata un'esplosione e io ho visto qualcuno davanti a me con un'arma. Hanno iniziato a sparare e sono corso via. Quando sono tornato, ho visto che portavano via la ragazza verso la sponda del fiume e che le chiedevano soldi". I banditi avrebbero urlato: "Abbiamo bisogno di soldi, non ti faremo del male". Una terza persona presente durante l'aggressione ha riferito che Silvia sarebbe uscita dalla sua stanza "per chiedere cosa stesse succedendo" e "uno degli aggressori poi l'ha schiaffeggiata".

Il capo della polizia keniota, Joseph Boinnet, ha detto che non è chiaro chi siano i sequestratori e ha invitato a non "fare speculazioni". Nelle prime ore si era diffusa la voce che i rapitori di Silvia appartenessero alla milizia degli al Shabab. Mentre un ufficiale di polizia, rimasto anonimo, ha parlato alle agenzie di una "disputa all'orfanatrofio" del villaggio. Nell'attacco sono rimasti feriti una donna, un uomo e tre bambini. La donna è la più grave, colpita forse da un proiettile al collo, mentre i tre bambini e l'uomo di 20 anni sono in condizioni stabili.

L'ipotesi dell'azione premeditata è sostenuta anche da Davide Ciarrapica, responsabile della Onlus Orphans's Dreams dove Silvia aveva prestato servizio nei mesi scorsi. "Sicuramente è stato un rapimento organizzato perchè fino a due giorni prima c'erano dei volontari lì e l'operazione è scattata proprio quando è rimasta sola", ha detto Ciarrapica.

Secondo l'esperto cooperante non si sarebbe trattato di un semplice furto, ma i rapitori potrebbero chiedere un riscatto: "Chamaka "è un villaggio poverissimo, non fanno attacchi per portare via soldi. Volevano rapirla".

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