Chi è il generale italiano che guida l'assalto Nato a Putin

Guiderà la Nato nella sfida a Putin: il generale è l'italiano Christopher Cavoli, leader della U.S. Army in Europa. Ecco l'identikit di chi conosce molto bene il nemico

Chi è il generale italiano che guida l'assalto Nato a Putin

Sarà un "importante generale dell'esercito americano in Europa", come lo chiamano negli Stati Uniti, a guidare tutte le forze statunitensi e alleate nel continente segnando il più grande cambiamento alla leadership militare della Nato da quando la Russia ha invaso l'Ucraina a febbraio. L'orgoglio, però, è il nostro visto che si tratta dell'italiano Christopher Cavoli, attuale comandante dell'esercito americano in Europa, responsabile di tutte le operazioni militari a stelle e strisce.

Chi è il generale Cavoli

Il Pentagono nominerà anche un nuovo generale per guidare le forze delle operazioni speciali secondo quanto riferito da alcuni funzionari al Wall Street Journal. Entrambi sostituirebbero i comandanti che dovrebbero ritirarsi quest'anno come parte di una normale rotazione. Al momento, la Casa Bianca non ha rilasciato dichiarazioni. Il generale Cavoli sostituirà Wolters e dovrebbe servire per tre anni: l'italiano ha prestato prestato servizio in Afghanistan trascorrendo gran parte della sua carriera concentrandosi sull'Europa. Madrelingua italiano, parla anche russo e francese e ha servito come ufficiale di area straniera. Come ricorda Repubblica, ha studiato Relazioni internazionali all’Università di Yale diventando uno specialista della Russia fino a essere nominato direttore per questo Paese nello Stato Maggiore. I suoi natali, però, sono in Germania occidentale, a Würzburg, da un ufficiale italo-americano impegnato durante la Guerra fredda. Cresciuto tra Roma, Verona e Vicenza, divenne anche sottotenente al terzo Battaglione della 325th Airborne di base Vicenza, dove ha servito dal 1988 al 1991.

Oltre 100mila soldati contro la Russia

Dal 24 febbraio, quando la Russia ha attaccato l'Ucraina, gli Stati Uniti hanno schierato circa 20mila soldati in Europa, integrando gli 80mila già di stanza nel continente. Inoltre, ci sono altri 40mila membri della Nato dispiegati in tutta Europa sotto il comando del Gen. Cavoli. Dopo l'invasione russa, i Paesi dell'Alleanza Atlantica hanno schierato truppe in Slovacchia, Bulgaria, Ungheria e Romania per rafforzare il fianco orientale dell'Alleanza. Tuttavia, il presidente Biden ha detto che nessuna truppa statunitense sarebbe stata dispiegata in Ucraina.

Le conseguenze a lungo termine

Come abbiamo visto sul Giornale.it, Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha annunciato che è in corso l'elaborazione di piani per lo schieramento ai confini orientali della Nato di una presenza militare difensiva permanente. Si tratta di una svolta strategica di prima grandezza: l'alleanza militare occidentale dimostra così l'intenzione di trarre conseguenze concrete da quella che Stoltenberg definisce "una nuova normalità per la sicurezza europea", in pratica il manifestarsi di una nuova minaccia russo-cinese, e conferma anche di sapersi adeguare in tempi rapidi ai cambiamenti.

La trasformazione fondamentale della Nato di fronte alle azioni aggressive della Russia di Putin, chiarisce il suo segretario generale, prescinde dall'esito finale della guerra in Ucraina "perché le conseguenze sulla nostra sicurezza ci sono già state e richiedono una risposta che deve concretizzarsi in un rapido adattamento a nuove sfide". Sfide che per la prima volta, come Stoltenberg ha precisato, includono il ruolo di sostegno che la Cina offre alla Russia.

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