I conti non tornano: quanto accaduto intorno e dentro l'acciaieria Azovstal dopo il cessate il fuoco ordinato da Putin fa credere che sia successo qualcosa di non previsto e favorevole ai russi. Ma prima è necessario fare un piccolo passo indietro e riavvolgere il nastro al 26 aprile quando il Cremlino aveva dichiarato che non avrebbe più assaltato l'ultima fortezza rimasta a Mariupol con civili e soldati ucraini a difendersi dentro ai bunker, inaccessibili, del luogo, che li hanno salvati per quasi due mesi. "Abbiamo sigillato il perimetro della Azovstal, abbiamo bisogno di altri tre-quattro giorni per completare lo sforzo", aveva detto Shoigu. "Credo che non sia consigliabile attaccare la zona industriale. Ordino di cancellare il piano", ha incalzato Putin. In realtà, però, non tutto è andato così.
Il tradimento dell'elettricista
A quel punto, anche se è vero che la maggior parte dei soldati russi hanno lasciato la zona di combattento, circa in duemila sono comunque rimasti a presidiare l'acciaieria insieme ai ceceni. Le trattative con le forze ucraine non si fermano, questi dichiarano che non si arrenderanno mai e rimangono nei meandri di Azovstal. Come ricorda Repubblica, il 1° maggio c'è stata l'evaquazione di alcuni civili ma quel migliaio di russi sono rimasti lì. Il giorno successivvo accade qualcosa che non rientra nei patti: nuovi e pesanti bombardamenti, molto violenti, i più forti di sempre probabilmente ma, soprattutto, i soldati russi riescono a penetrare dove non erano mai riusciti in settimane di assalto.
Come mai? La spiegazione prova a fornirla Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno ucraino, che rivela come potrebbe essere stato un elettricista ucraino, ex lavoratore dell'acciaieria, a fornire ai soldati russi le informazioni necessarie e dettagliate per penetrare anche nelle zone più impervie e inaccessibili grazie a una mappa interna di Azovstal. Se sia stato costretto per salvarsi la vita o abbia voluto tradire gli ucraini non è dato saperlo, ma quel che afferma Gerashchenko è molto più che credibile. Nonostante tutto, però, Putin rimane con un pugno di mosche in mano perché al suo esercito non riesce la cattura degli ultimi combattenti del battaglione d'Azov nemmeno con le indicazioni dettagliate tant'é che subito dopo si ritirano.
La situazione ad Azovstal
Secondo la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, almeno altri 50 civili sono stati evacuati con successo dall'acciaieria. "Oggi siamo riusciti a prelevare 50 donne, bambini e anziani dall'Azovstal. Domani mattina continueremo le operazioni di evacuazione", ha detto Vereshchuk. Funzionari ucraini, invece, avevano dichiarato in precedenza di non poter commentare l'evacuazione dei civili dallo stabilimento di Azovstal organizzata dall'Onu e dalla Croce Rossa internazionale. I media russi, invece, avevano dichiarato a loro volta che i civili evacuati fossero stati 25 tramite due autobus.
Sull'impianto è intervenuto anche Zelensky, il quale ha affermato che tutta l'Ucraina è all'opera per "opzioni diplomatiche" necessarie per "salvare i nostri militari che rimangono nell'Azovastal". Fino a questo momento, nelle altre evacuazioni che hanno interessato l'acciaieria, in maggioranza erano stati posti in salvo donne, bambini ed anziani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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