“Volevo collaborare con il governo cinese ma è stato un fallimento”. Sono queste le ultime parole scritte in una lettera-testamento da Song Yongsheng, leader della Chiesa protestante ufficiale di Shangqiu, nella provincia dell'Henan, nel cuore della Cina, prima di salire sul tetto dell'edificio e lanciarsi nel vuoto.
Il suicidio del pastore cristiano è avvenuto lo scorso 17 luglio e la notizia della sua morte, come riportato da Asianews, è stata censurata con ogni mezzo dalle autorità cinesi. I funzionari hanno ordinato la cremazione del corpo di Song, cancellato ogni riferimento all'uomo sui social network del paese e gestito personalmente il rito funebre del religioso.
Nella lettera lasciata ai posteri, l'uomo ha spiegato il motivo del suo gesto: “Ho provato in tutti i modi a collaborare con il governo, mettendo a disposizione la mia fede e il mio carisma. Ma è stato un fallimento, sono esausto. Voglio essere il primo martire di questa tremenda situazione”.
La situazione a cui si riferisce Song è la stretta del Partito Comunista Cinese, che ha attuato una politica repressiva sia nei confronti delle cosiddette chiese sotterranee, cioè quelle non autorizzate dal governo e costrette a operare in clandestinità, ma anche contro le chiese ufficiali, ovvero patriottiche e approvate dallo Stato.
La nuova linea politica di Pechino sulle religioni
Song spiega nella lettera cosa è accaduto tra le autorità locali e la chiesa di Shangqiu da lui presieduta. Il pastore chiedeva al governo la possibilità di aprire un nuovo ingresso per l'edificio, lontano da quello principale che metteva a rischio l'incolumità dei fedeli a causa dei numerosi incidenti stradali. Nonostante la richiesta, l'organizzazione cristiana di Song non è riuscita a registrarsi come associazione patriottica, quindi non ha ricevuto alcun fondo. Prima di suicidarsi, racconta la moglie di Song, l'uomo ha fatto di tutto per riuscire nel suo obiettivo, arrivando anche a digiunare per quattro giorni.
A partire dal 2018, in Cina ha preso il via una forte ondata repressiva nei confronti delle religioni; è iniziata nella provincia dello Shejiang e si è presto in tutta la nazione.
Il Dragone ha recentemente cambiato linea politica sul controllo religioso di qualunque credo, sottolineando come Pechino sia disposto a lasciare libertà di culto a patto che le organizzazioni riconoscano e accettino la leadership del Partito sulla religione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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