Si è addormentato con Hillary Clinton in vantaggio e si è svegliato con la vittoria di Donald Trump. Non sarà stata di sicuro una piacevole mattina quella del tifoso Matteo Renzi. Lui, che già nel settembre 2015 aveva azzardato la sua previsione: “È molto interessante ragionare di Donald Trump. Non credo che abbia le chance che pure oggi i sondaggi gli attribuiscono, per fortuna. Ma vedremo, si è sempre in tempo a sbagliare". E infatti il premier italiano ha sbagliato. Ma a posteriori è facile dirlo. Il punto è che il tifo gli ha obnubilato la mente impedendogli di valutare, anche per un secondo, la vittoria di The Donald. Infatti, il 6 novembre, due giorni prima dell'apertura dei seggi, Renzi era ancora più sicuro: “Vince la Clinton. Nell'ultimo mese i sondaggi erano su Trump, poi su Hilary. Queste elezioni comunque vadano saranno interessanti da studiare dopo". Il premier ora farebbe bene a mettersi sui libri allora. Perché lo spauracchio che ha agitato per mesi adesso alberga nella Casa Bianca.
“Fuori da qui c'è Trump e una destra che negli Usa per la prima volta si contamina con forze di demagogia e populismo che sono decisamente oltre i Tea Party e rischia, contro l'establishment, di andare a vincere la nomination", diceva Renzi ad aprile. E continuava poi l'affondo su Trump: “Lo considero un uomo che investe molto nella politica della paura, sostengo con forza Hillary Clinton perché penso sia capace di dare sicurezza e un messaggio di cooperazione per continuare le buone cose che ha fatto Obama". E ancora: “Trump nega l'american dream e gioca tutto sulla paura, fa leva sul clima che una parte del mondo sta vivendo ed è l'esatto opposto di ciò che gli Usa ci ha insegnato negli ultimi otto anni". Adesso, a Renzi non è rimasto altro che la presa di coscienza e le dichiarazioni di circostanza come questa: "Mi congratulo con il nuovo presidente degli Stati Uniti. Gli auguro buon lavoro. L'amicizia Italo-americana è solida.
Questo è il punto di partenza per tutta la comunita internazionale, anche al netto delle differenze e diffidenze che la campagna elettorale ha suscitato oltreoceano e qua". È la democrazia, bellezza. Soprattutto quando a vincere è la squadra avversaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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