"Colpi sul confine". Parte il contrattacco ucraino: cosa sta accadendo

La segnalazione è arrivata dal governatore di Kursk, Roman Starovoit, secondo il quale colpi di mortaio avrebbero scosso la regione situata lungo il confine ucraino

"Colpi sul confine". Parte il contrattacco ucraino: cosa sta accadendo

Sono stati segnalati colpi di mortaio dal territorio ucraino in un valico di frontiera nella regione di confine russa di Kursk, incastonata tra Belgorod e Orel e non distante dall’oblast di Sumy, in Ucraina.

Colpi di mortaio a Kursk

La segnalazione è arrivata dal governatore di Kursk, Roman Starovoit, citato dalla Tass, secondo il quale colpi di mortaio avrebbero scosso la regione situata lungo il confine ucraino. La stessa regione, tra l’altro, era già stata colpita da una precedente e presunta controffensiva di Kiev. Lo scorso 6 aprile, le autorità russe avevano fatto sapere che le postazioni delle guardie di frontiera russe nel distretto di Sudzha erano state attaccate dall’esercito ucraino.

"Ieri, 5 aprile, è stato effettuato un tentativo di sparare colpi di mortaio contro le postazioni delle nostre guardie di frontiera nel distretto di Sudzha. Le guardie di frontiera russe hanno reagito e intercettato gli spari. Non ci sono vittime o danni dalla nostra parte", aveva spiegato Starovoit. Il governatore aveva quindi aggiunto che "la notte è passata tranquilla e senza incidenti".

L’altro precedente: il deposito di Belgorod

Alla fine di marzo, un incendio in un deposito di munizioni sarebbe scoppiato nella regione di Belgorod, nel villaggio di Krasnij Oktijabr, vicino al confine con l'Ucraina. Lo ha scritto il governatore di Belgorod, Vjacheslav Gladkov, sul proprio canale Telegram.

Qualche giorno più tardi otto serbatoi di petrolio sono andati in fiamme nel deposito di Belgorod, dopo un presunto raid aereo attribuito da Mosca alle forze ucraine. La Tass ha citato una fonte del ministero per le Emergenze, secondo cui al lavoro per li spegnimento degli incendi sarebbero stati impegnati in questi momento 170 uomini e 50 mezzi.

Esplosioni nella regione di Luhansk

Intanto la giornata è stata alquanto movimentata anche nella regione di Luhansk. Nella città di Rubezhnoye è esploso, alle 17.09, un serbatoio di acido nitrico. Al momento non sembrano esserci rischi per la popolazione. Sulle responsabilità, è scambio di accuse fra russi e ucraini.

Secondo l'agenzia di stampa russa Tass, infatti, la milizia popolare della Repubblica di Luhansk ha confermato che l'esplosione è stata causata dall'esercito ucraino. Il governatore della regione di Luhansk, Serhii Haidai, nel suo canale Telegram parla invece di "attacco russo alla zona industriale", informando che "la nube si è spostata verso Kudryshivka e Varvarivka".

A

proposito della controffensiva di Kiev, il Regno Unito invierà all'Ucraina 120 mezzi corazzati e nuovi sistemi di missili antinave. Lo ha annunciato Downing Street dopo i colloqui oggi a Kiev tra Boris Johnson e Volodymyr Zelensky.

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