Giuseppe Conte è pronto a sbarcare negli Stati Uniti per incontrare Donald Trump. Un faccia a faccia importante sia per l'Italia che per gli Stati Uniti. L'incontro di domani serve a rafforzare l'asse tra l'esecutivo italiano e l'attuale amministrazione americana. Trump si è mostrato da subito molto soddisfatto delle posizione espresse dal governo composto da Movimento Cinque Stelle e Lega. E questo potrebbe consegnare al governo un ruolo di mediazione fra Usa e Unione europeo reso, adesso, più facile dall'ultimo incontro fra Trump e Jean Claude Juncker, dove si sono appianate alcune feroci divergenze sul fronte dei dazi commerciali. Divergenze che saranno discusse domani per rinsaldare anche le relazioni industriali fra Italia e Stati Uniti.
Il vertice alla Casa Bianca sarà un banco di prova importante per il premier italiano. Conte dovrà discutere con Trump di numerosi dossier, estremamente importanti non solo per l'Italia ma anche per gli Stati Uniti. Dopo il vertice Nato di Bruxelles, l'incontro fra Vladimir Putin e Trump a Helsinki e la crisi che sta colpendo molti governi occidentali, Conte arriva a Washington come uno dei leader più silenziosi ma anche paradossalmente più sicuri al momento della propria maggioranza.
Nato e impegni militari italiani
Il governo italiano ha auspicato da tempo un maggiore impegno della Nato sul fronte Sud, quello del Mediterraneo. E il viaggio di John Bolton a Roma per incontrare Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta ha confermato la volontà di Washington di cooperare con Roma. E la questione Nato è centrale non solo per il contrasto all'immigrazione clandestina, ma anche per la stabilizzazione della Libia e per discutere dell'impegno italiano all'interno dell'Alleanza atlantica. Un tema scottante, in particolare per quanto riguarda la richiesta americana di elevare la spesa per la Nato al 2%.
Ma Italia e Stati Uniti condividono anche altre crisi internazionali. C'è il problema dell'impegno italiano in Iraq e in Afghanistan. Guerre lunghe, complesse, che l'Italia ha pagato non solo in termini economici ma anche con il sangue dei caduti. Il ministro Trenta vorrebbe ridiscutere il ruolo italiano nella guerra di Kabul ed è l'auspicio di buona parte della maggioranza parlamentare. Domani, Conte dovrà definire quindi anche l'eventuale ridimensionamento del contingente in Afghanistan. Anche in vista dell'impegno militare in Niger, che dalla Difesa confermano poter essere prossimo.
L'Italia fra Russia e Stati Uniti
Altro tema che sarà preso in considerazione è il possibile ruolo di mediaione che il governo italiano può avere nei delicati equilibri fra Russia, Stati Uniti e Unione europea. Il governo italiano sembra in grado di ritagliarsi un ruolo di mediazione fra Mosca e Washington dovuto alle diverse anime che compongono la maggioranza. La capacità di essere alleati degli Stati Uniti e della Nato (confermato in ogni sede il nostro pieno sostegno all'Occidente) ma assere anche a favore di un'apertura verso la Russia, fa sì che Roma possa trasformarsi in un ponte fra Casa Bianca e Cremlino.
Un ponte che però Washington vuole tenere saldamente sotto il proprio controllo, sia a livello strategico sia a livello energetico. La recente conferma della volontà del Dipartimento di Stato di supportare il gasdotto Tap è stato un segnale chiaro: l'Italia deve rimanere ancorata alla strategia energetica occidentale. Il mercato del gas è centrale nella sfida per l'Europa tra Russia e Stati Uniti. E l'Italia rischia di trasformarsi non solo nel ponte fra le due potenze, ma anche nel terreno di scontro.
Il programma
Appuntamento quindi domani alle 12 (le 18 in Italia) alla Casa Bianca. Dopo la firma del Libro degli Ospiti nella Roosevelt Room, Conte e Trump andranno nello Studio Ovale per il tradizionale faccia a faccia privato. Poi sarà la volta dell'incontro allargato alle delegazioni e, dopo due ore circa, ci sarà la conferenza congiunta.
Conte resterà a Washington soltanto domani per il colloquio con il presidente Usa. Finita la conferenza, saluterà il personale dell'Ambasciata prima di riprendere l'aereo per Roma. Dopo il vertice con Trump, a Palazzo Chigi saranno giorni molto caldi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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