Un blitz da altissima quota per un attacco elettromagnetico che paralizzi la produzione di energia elettrica Usa. È questo lo scenario drammatico ricostruito dagli esperti di ricerca nucleare che in queste ore provano a prevedere le mosse future del regime di Kim-Jong Un in Corea del Nord.
Secondo fonti militari citate dal Wall Street Journal, gli scienziati di Pyongyang hanno lavorato alla possibilità di caricare una bomba a idrogeno su un missile a lungo raggio. Questo consentirebe di fare esplodere l'ordigno a quote talmente alte da creare un blackout elettromagnetico in grado di bloccare la produzione di energia elettrica. Fra i vettori a disposizione del regime comunista, in particolare, ci sono i missili Hwasong-14, missile balistico a tre stadi con gittata fino a 10mila km, e gli Hwasong-12, missile monostadio con gittata fino a 6mila km: entrambi sono in grado di trasportare una testata nucleare.
Il professor Siegfried Hecker, esperto di ricerche ed armamenti nucleari, da tempo mette in guardia il mondo contro i rischi derivanti dai progressi nella ricerca nucleare dei nordcoreani: il professore, in particolare, sottolinea la pericolosità insita nella capacità nordcoreana di produrre trizio, elemento che consente il processo di fusione degli ordigni atomici. Grazie a un know-how ottenuto prendendo informazioni e competenze dai ricercatori nucleari di mezzo mondo il governo di Kim Jong-Un sarebbe ora in grado di disporre di un arsenale dalla potenza impressionante.
Fra gli indiziati i sarebbero i cinesi, che con le loro banche aiuterebbero Pyongyang ad aggirare le sanzioni, ma
anche gli scienziati nucleari russi e alcuni progettisti pachistani. Schegge impazzite che, ciascuna a proprio modo, sono riuscite a comporre un mosaico dai contorni veramente inquietanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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