La Corea del Nord ha perso un minisottomarino. Secondo il Pentagono, Pyongyang avrebbe perso le tracce di un sottomarino di 70 piedi a propulsione diesel classe Yono, progettato (con il sostegno iraniano) per missioni di sabotaggio. Si ignora cosa realmente trasportasse. Secondo le informazioni ufficiali, la flotta sottomarina della Corea del Nord dovrebbe essere composta da venti battelli classe Romeo, quaranta classe Sang-O e dai dieci ai venti mini sottomarini classe Yono. La reale efficienza della forza sottomarina resta ignota. I satelliti spia americani, hanno rilevato per diversi giorni un’intensa attività della marina della Corea del Nord volta alla ricerca della piattaforma lunga 22 metri. Il Pentagono precisa di non essere al corrente dell’ultima posizione del sottomarino classe Yono e di non aver ricevuto alcuna richiesta di assistenza nei soccorsi. La Corea del Nord non possiede piattaforme missilistiche come la classe Ohio americane, sebbene in passato abbia provato a realizzarne alcune.
Da rilevare che la Corea del Nord potrebbe disporre di un solo sottomarino a propulsione diesel-elettrica in grado di trasportare missili balistici. Si tratterebbe di un vecchio Progetto 629 classe Golf altamente modificato. Entrati in servizio con l’Unione Sovietica nel 1958, i 23 battelli furono radiati dal servizio attivo nel 1990. Nel 1993, la Corea del Nord ha acquistato dieci Golf in rottamazione. Lo scorso gennaio, la prima foto in navigazione del nuovo Golf in grado di trasportare sia missili balistici che Scud, con una singola testata di un megatone. Si tratta di sistemi d’arma ormai obsoleti: basti pensare che i tre missili R-13 trasportati, potevano essere lanciati soltanto in superficie (il che rappresenterebbe una follia nell’attuale strategia militare) ad una distanza massima di 600 km. Gli R-13 furono tutti ritirati nel 1975. Il Maritime Research Institute, responsabile per la ricerca e lo sviluppo della tecnologia marina e sottomarina della Corea del Nord, starebbe sviluppando da anni la tecnologia SLBM. Ad oggi, però, si ritiene che la Corea del Nord non abbia acquisito tale capacità. Possiamo distruggere ogni missile lanciato dalla Corea – ha dichiarato pochi giorni fa il portavoce del Pentagono Peter Cook – siamo in grado di mettere fuori uso qualsiasi loro sistema balistico.
Il Pentagono, grazie alle unità Aegis schierate in zone (ed al contesto permissivo), crede di riuscire ad identificare e distruggere un ipotetico missile nelle fasi iniziali di spinta: prerequisito che, ad esempio, manca in Iran.
La Corea del Nord, intanto, ha ordinato altri lanci missilistici in risposta alle grandi manovre militari congiunte che si stanno svolgendo nella penisola. Le esercitazioni Key Resolve/Foal Eagle, iniziate lunedì scorso, si concluderanno il 30 aprile. Coinvolti 300 mila soldati sudcoreani e 15.000 statunitensi. È la più grande esercitazione congiunta nella storia della penisola coreana.
All’inizio della settimana, la Corea del Nord tramite il suo leader Kim Jong-un, ha comunicato al mondo di essere riuscita a “diminuire il peso delle testate nucleari così da standardizzarle per il trasporto sui missili balistici“. Proprio il programma di miniaturizzazione delle testate nucleari, ha determinato negli anni le sanzioni elevate contro Pyongyang.
Il Nord sarebbe riuscito ad armare con testata nucleare i missili balistici intercontinentale KN-08 (Hwasong-13), realizzati nei pressi di Jonchon, nella provincia Chaggang del paese. La Comunità Internazionale resta scettica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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