“Accecante nella sua potenza mentre vomitava fiamme sconvolgenti, il continente americano ridotto in cenere e cancellato dal pianeta. Gli Usa adesso sono molto vicini”.
Con la medesima retorica di sempre, la Korean Central News Agency, organo di stampa ufficiale del regime, ha comunicato al mondo il successo del test di un motore a razzo per un missile balistico intercontinentale avvenuto poche ore fa presso il Sohae Space Center nel nord-ovest del paese.
Così come ogni proclamo del Nord, verificare in modo indipendente il successo di tali test è impossibile. Se fosse realmente avvenuto, Pyongyang avrebbe compiuto un enorme passo in avanti nel suo programma di armamento nucleare, ma dimostrare l’ottimizzazione finale della tecnologia intercontinentale è praticamente impossibile. Il test, annunciato dal Nord, è soltanto l’ultima provocazione, in ordine di tempo. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vietano qualsiasi attività balistica da parte della Corea del Nord.
Nonostante le dure sanzioni imposte dall’Onu all’inizio dell’anno, Kim Jong Un continua ad ordinare lanci, test e prove di fuoco in mare. Un atteggiamento aggressivo, quello del giovane dittatore, che potrebbe essere visto in prospettiva di un importante congresso del partito, che si terrà proprio tra poche settimane, a distanza di trent’anni dall’ultimo. Un tentativo, quindi, di consolidare la sua posizione interna, isolata a livello internazionale (parzialmente anche dallo storico alleato cinese che teme però un’escalation umanitaria qualora si destabilizzasse il regime).
Sarebbe quindi una precisa strategia quella di comunicare, quasi settimanalmente, i continui successi inanellati dal programma missilistico. Il nove marzo scorso, ad esempio, i media del Nord comunicarono il successo della miniaturizzazione di una testata nucleare per l'implementazione su missili balistici. Una settimana dopo, il Nord annunciava di aver ultimato lo sviluppo della tecnologia di rientro e poche ore dopo, sempre Pyongyang dichiarava di aver progettato dei nuovi materiali termodinamici refrattari.
Un missile balistico intercontinentale, dopo la fase di propulsione e spinta, raggiunge l’orbita terrestre per rilasciare il veicolo di rientro principale, la punta del missile. Quest’ultima, una volta posizionata tramite navigazione inerziale, rilascia le testate che colpiscono gli obiettivi rientrando dall’atmosfera terrestre. Appare evidente, quindi, quanto sia determinante nella proiezione strategica lo sviluppo di tale tecnologia. Il Nord negli anni ha effettuato numerosi lanci, secondo la versione ufficiale, per la messa in orbita di satelliti. In realtà, la tecnologia dei razzi a lungo raggio e dei missili balistici intercontinentali è fondamentalmente la medesima. Entrambe differiscono solo nel “payload”.
Pochi giorni fa, infine, la Corea del Nord ha comunicato di aver testato con successo un motore a combustibile solido. A differenza di quello liquido, il combustibile solido annulla il rifornimento in loco del vettore (che deve rispettare alcuni passaggi procedurali), rendendone difficile la rilevazione satellitare.
In vista del congresso del partito, quindi, il dittatore potrebbe effettuare un
nuovo test nucleare a consacrazione del suo programma di sviluppo dopo quelli effettuati lo scorso gennaio e precedentemente nel 2006, 2009 e 2013 nel tentativo di apparire al suo popolo che muore di fame come un condottiero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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