Coronavirus, l'esperto: "Nel Regno Unito possibili già 10mila casi"

Secondo Patrick Vallance, uno degli esperti chiamati dal premier Boris Johnson, il Regno Unito avrebbe al suo interno già tra i 5.000 ed i 10.000 infettati dal coronavirus. Si teme un picco di contagi nelle prossime settimane

Coronavirus, l'esperto: "Nel Regno Unito possibili già 10mila casi"

Niente misure draconiane, niente stop a manifestazioni sportive e ad assembramenti: il Regno Unito andrà avanti su una strada diversa rispetto a quella intrapresa dall’Italia e non solo perché il picco non è ancora arrivato.

Dopo una riunione a cui hanno partecipato il primo ministro Boris Johnson ed i suoi consiglieri scientifici Chris Whitty e Patrick Vallance, la linea emersa da Londra è quella di misure sì importanti ma meno drastiche di quelle adottate dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nei giorni scorsi.

Vallance in particolare, ha sottolineato alcuni dati che sarebbero stati decisivi nella valutazione effettuata dal governo britannico: “Attualmente sembra che siamo 4 settimane dietro l'Italia e altri Paesi europei – ha dichiarato il consigliere di Johnson nella conferenza stampa tenuta a Londra dopo la riunione – con 590 casi identificati e 20 persone in terapia intensiva”.

Dunque, il Regno Unito ha preso atto di come la curva epidemiologica sia semplicemente in ritardo per adesso rispetto al caso più eclatante del nostro paese ma, secondo lo stesso Vallance, è possibile evitare ancora il picco anche con misure non drastiche.

Ma il consigliere di Johnson, oltre a riportare i dati per adesso ufficiali relativi al contagio, ha anche fatto riferimento a numeri ben più alti: “Probabilmente nel Regno Unito ci sono al momento tra le 5mila e le 10mila persone contagiate”. In pratica, secondo l’esperto di fiducia del capo del governo britannico, la realtà sarebbe ben distante dai ufficiali: tra asintomatici o persone infettate ma non trovate, Vallance ritiene che il coronavirus sia presente in una quantità di soggetti non indifferente.

Una considerazione, quella dello scienziato britannico, che forse potrebbe non valere solo per il suo paese. Considerando asintomatici o casi sfuggiti ai controlli, tutti le altre nazioni (e dunque anche l’Italia) avrebbero già adesso a che fare con numeri ancora più elevati di quelli attuali e questo abbasserebbe anche, se confermato, la soglia di letalità della malattia causata dal virus.

Come detto, Londra non ha optato per misure drastiche preferendo invece le quarantene per tutti coloro che in questo momento presentano sintomi quali la febbre. Un modo per isolare coloro che potrebbero avere il Covid-19 ed evitare che trasmettano il virus ad altre persone.

Per adesso, secondo lo stesso Vallance, questo dovrebbe bastare per contenere l’epidemia ed evitare possibili picchi tra un mese, quando secondo i modelli matematici la Gran Bretagna potrebbe arrivare ad avere la stessa situazione vissuta dal nostro paese in questi drammatici giorni di emergenza.

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