Il governo del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha ricevuto una “mozione di censura” da parte dell'opposizione socialista ed è stato abbandonato anche dai suoi alleati centristi di Ciudadanos, dopo la sentenza Gurtel che ha condannato per corruzione il Partito Popolare (Pp) di cui Rajoy è il leader.
La Adiencia Nacional di Madrid ha pesantemente condannato il Pp a 351 anni di carcere per 29 dei 37 imputati per avere partecipato a una “efficace struttura di corruzione istituzionale”.
Una volta appresa la notizia questa mattina, il Partito Socialista (Psoe), il primo partito di opposizione in Spagna, ha immediatamente presentato una mozione di sfiducia alla Camera dei Deputati per rovesciare il premier Rajoy e formare un nuovo governo.
Per avere successo, la mozione dovrà essere votata da 176 deputati, che equivale ad avere una maggioranza assoluta che oggi non esiste. Il Psoe dovrebbe infatti allearsi con l’ala della sinistra più radicale rappresentata da Podemos e con piccoli partiti nazionalisti, compresi i separatisti catalani contro i quali negli ultimi mesi i socialisti si sono scagliati con numerose invettive attraverso il loro portavoce Pedro Sanchez.
Forte del sostegno emerso dai recenti sondaggi politici, il partito liberale Ciudadanos, guidato dal giovane Albert Rivera, ha subito dichiarato di essere favorevole a indire nuove elezioni anticipate, minacciando altrimenti di non opporsi alla mozione di sfiducia presentata stamane.
“La condanna per corruzione al governo ha liquidato la legislatura”. – ha affermato Rivera con un tweet – “Abbiamo bisogno di un governo pulito e forte che affronti la sfida separatista.
Appoggiamo la soluzione democratica: o Rajoy convoca le elezioni o” lo farà “il Congresso con una mozione strumentale. Il futuro è deciso dagli spagnoli.” Come si evince dalle parole del leader centrista, Ciudadanos non intende facilitare l'arrivo dei socialisti al potere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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